Pazienti con scompenso cardiaco: la disfunzione del ventricolo destro può predire gli esiti

La disfunzione del ventricolo destro può predire gli esiti clinici nei pazienti ospedalizzati con scompenso cardiaco e ridotta frazione di eiezione del ventricolo sinistro (HFrEF) e ipertensione polmonare dopo la dimissione, ma non in quelli senza ipertensione polmonare, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Cardiology.


“Sappiamo che l’ipertensione polmonare può influenzare la funzione del ventricolo destro, ma le implicazioni prognostiche della funzione del ventricolo destro nei pazienti con insufficienza cardiaca e ipertensione polmonare rimangono poco chiare” spiega Chihiro Saito, della Tokyo Women’s Medical University, Giappone, che ha guidato il gruppo di studio. “Per questo abbiamo voluto studiare l’impatto della funzione del ventricolo destro sulla prognosi dei pazienti con insufficienza cardiaca ospedalizzati con e senza ipertensione polmonare”.


I ricercatori hanno incluso nello studio inizialmente 1.349 pazienti con insufficienza cardiaca ricoverati consecutivamente. Dopo aver escluso i pazienti deceduti in ospedale, quelli la cui funzione ventricolare sinistra era conservata e quelli i cui dati ecocardiografici erano incompleti, sono stati analizzati 573 pazienti con insufficienza cardiaca e ridotta frazione di eiezione del ventricolo sinistro. I pazienti sono stati raggruppati in base alla disfunzione del ventricolo destro.


Nel complesso, i pazienti con funzione ventricolare destra ridotta avevano tassi di eventi significativamente più alti rispetto a quelli con funzione ventricolare destra preservata. Questo impatto prognostico è stato significativo nei pazienti con ipertensione polmonare, ma non tra quelli senza ipertensione polmonare. Nei pazienti con ipertensione polmonare, la ridotta funzione del ventricolo destro ha predetto indipendentemente la prognosi dopo l’aggiustamento per le variabili confondenti.


Fonte: J Cardiol. 2021

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