
Diabete materno e sviluppo neurologico dei bambini
Il diabete mellito gestazionale materno può avere effetti sfavorevoli sullo sviluppo neurologico dei bambini. D’altra parte, una dieta sana e […]
Con questo studio si sono voluti indagare i livelli glicemici durante il trattamento associati al rallentamento della progressione della malattia renale diabetica.
Sono state perciò coinvolte coorti retrospettive nazionali con/senza malattia renale cronica (CKD), costituite da adulti diabetici che utilizzavano agenti anti-iperglicemici.
In questo studio di coorte di 183.049 adulti con diabete che utilizzano agenti anti-iperglicemici, tra gli individui con albuminuria, un livello di glicemia a digiuno da 126 mg/dL a meno di 160 mg/dL è stato associato a un ridotto rischio di esito composito di raddoppio della creatinina sierica, malattia renale allo stadio terminale o morte per malattia renale cronica. Invece, tra gli individui senza albuminuria, un livello di glucosio a digiuno da 100 mg/dL a meno di 126 mg/dL è stato associato a un rischio ridotto dell’esito composito e un livello inferiore a 140 mg/dL riferiva a un rischio ridotto di albuminuria di nuova insorgenza.
Pertanto, i risultati raccolti hanno mostrato come un controllo glicemico intensivo potrebbe non essere associato a una maggiore protezione per la progressione della malattia renale diabetica accertata, ma che un controllo tempestivo è certamente importante per la prevenzione. Tuttavia, un attento controllo glicemico aiuta nel miglioramento complessivo degli esiti tra i pazienti con CKD.
Fonte: JAMA Network Open