Profilassi pre-esposizione da HIV: diffusione prima e dopo la COVID-19

I programmi PEPFAR, che puntano a diffondere, negli USA, l’uso della profilassi pre esposizione (PrEP) contro l’infezione da HIV, hanno continuato a funzionare anche durante la pandemia di COVID-19. È quanto evidenziato da uno studio pubblicato su PLos One e guidato da Michael Kerzner, dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta (USA).

Gli esperti, in particolare, hanno valutato lo svolgimento dei programmi PEPFAR prima e dopo l’inizio della pandemia di COVID-19 attraverso indicatori di monitoraggio, valutazione e report che prendevano in considerazione sia le nuove persone avviate alla PrEP che l’uso complessivo di questo metodo, in 21 paesi.

Dai risultati è emerso che il numero totale di persone che ha iniziato ad assumere la profilassi è aumentato del 157% da 233.250 prima della pandemia e 599.935 durante la diffusione della malattia dovuta al virus SARS-CoV-2. Tutti i 21 paesi considerati, tranne cinque, hanno avuto un significativo aumento dell’uso della PrEP. Inoltre, l’avvio di questo metodo tra ragazze adolescenti e giovani donne è aumentato del 159%, da 80.452 nel periodo pre COVID-19 a 208.607 durante la pandemia.

In questo contesto di crescita dell’uso della PrEP, secondo gli autori, sono stati fondamentali l’uso delle nuove tecnologie e l’adattamento dei servizi di distribuzione di questi metodi di profilassi. 

Fonte: PLoS One (2022) – doi: 10.1371/journal.pone.0266280

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