
Modulare il microbiota può avere effetti benefici sulla malattia di Crohn
La modulazione del microbiota intestinale potrebbe essere un’opzione terapeutica per patologie come la malattia di Crohn. È la conclusione cui […]
E’ stato condotto uno studio con l’obiettivo primario di determinare i tassi di reintervento e le complicazioni postoperatorie entro 30 giorni a carico di pazienti trattati con un intervento chirurgico combinato per prolasso rettale e degli organi pelvici.
Sono state prese in considerazione 63 pazienti, di cui il 18,3% è andato incontro a complicazioni entro 30 giorni dall’intervento.
Fra le pazienti sottoposte a riparazione combinata del prolasso rettale e degli organi pelvici non è stata riscontrata alcuna complicazione entro 30 giorni con un approccio mini-invasivo, mentre ciò è avvenuto nel 37,5% dei casi con l’approccio laparoscopico.
Nel complesso, nelle pazienti sottoposte ad approccio combinati, la necessità di un successivo intervento di riparazione per recidive del prolasso rettale è stata del 14%, e quella di un intervento di riparazione per recidiva del prolasso degli organi pelvici è stata del 4,8%.
Nel presente studio dunque gli interventi di riparazione successivi per le recidive del prolasso rettale sono stati più frequenti rispetto a quelli per recidive del prolasso degli organi pelvici, per quanto la differenza non fosse statisticamente significativa.
Quasi un quinto delle pazienti sottoposte ad intervento combinato è andato incontro a complicazioni chirurgiche entro 30 giorni, a prescindere dal fatto che l’approccio fosse perineale o addominale.
Nelle pazienti sottoposte a riparazione addominale, comunque, le complicazioni a 30 giorni erano più probabili in caso di laparotomia che in caso di chirurgia mini-invasiva.
Fonte: Int Urogynecol J online 2020