Prostatectomia radicale: l’intervento mininvasivo robotico offre molti vantaggi

Nella gestione della prostatectomia radicale, l’approccio robotico è ottimale ed economicamente vantaggioso, e offre numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia in aperto, secondo uno studio pubblicato su European Urology Oncology. “La prostatectomia radicale (RP) può essere eseguita utilizzando un approccio in aperto (ORP), laparoscopico (LRP) o robotico (RARP). La maggior parte degli studi finora, anche effettuati in centri di grande esperienza, non hanno fornito prove concrete che dimostrino risultati migliori quando si utilizza l’approccio robotico. Inoltre, una delle preoccupazioni costanti sulla chirurgia robotica è il suo rapporto costo-efficacia, per cui in alcuni paesi questo tipo di intervento non viene coperto da assicurazioni o sistemi sanitari” afferma Michael Baboudjian, del North Academic Hospital, AP-HM, Marseille, Francia, autore principale del lavoro.

Per approfondire la questione, i ricercatori hanno analizzato i dati di un registro nazionale francese, e hanno visto che nel 2021 sono state eseguite un totale di 21.213 procedure di prostatectomia radicale in 645 centri francesi (ORP 20%, LRP 25% e RARP 55%). L’approccio in aperto è stato associato a una degenza ospedaliera più lunga, a tassi più elevati di complicanze postoperatorie, a un minor numero di giorni di degenza ospedaliera entro 90 giorni dall’intervento (81,7 vs 83,6 vs 84,9 giorni per ORP vs LRP vs RARP), e a maggiori costi di ospedalizzazione (€2.424 vs €1.789 vs €1.302).

“I nostri dati potranno essere utilizzati dai decisori sanitari per facilitare il rimborso per l’approccio robotico per quanto riguarda la prostatectomia radicale” concludono gli autori.

Fonte: Eur Urol Oncol. 2023

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S2588931123002225

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