Psichiatria: lettera-appello a Speranza, ‘serve cambio rotta per salute mentale’

Vertici Sip chiedono incontro urgente, ‘ogni giorno sul campo ma esclusi da stanza bottoni’

“Serve un cambio di rotta per la salute mentale”. Invece “nessun piano di azione concreto” è emerso finora e rimane “inascoltata la voce dei direttori dei Dipartimenti di salute mentale (Dsm), ogni giorno in prima linea in stretto rapporto con i pazienti, ma esclusi dalla ‘stanza dei bottoni'”. Gli psichiatri lanciano un grido d’allarme in una lettera inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza, chiedendo “un piano di azione concreto con risorse adeguate, basato sulle evidenze scientifiche e con il contributo di chi affronta ogni giorno sul campo i problemi di salute mentale del Paese, che sarebbe oggi più che mai cruciale per rinnovare e aggiornare l’assistenza ai pazienti con disturbi mentali”.


L’appello arriva dalla terza Conferenza nazionale del Coordinamento dei direttori dei Dsm, una rete che ha finora coinvolto 91 direttori, in rappresentanza di più del 75% dei Dipartimenti italiani, nata nel dicembre scorso – ricorda una nota – per rappresentare le difficoltà e le esigenze degli operatori dei Dsm, dei pazienti e dei loro familiari, e contribuire a sviluppare e migliorare la qualità dell’assistenza.


“Chiediamo un incontro urgente con il ministro per presentare i contenuti delle nostre proposte e la bozza di una proposta costitutiva di nuove Linee di indirizzo per il rilancio della salute mentale, il progetto Obiettivo tutela della salute mentale 2021-2030 – dichiarano Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, co-presidenti della Società italiana di psichiatria (Sip) e fondatori del Coordinamento nazionale Dsm – Vorremmo far sentire la nostra voce come servizi che trattano i concreti problemi della salute mentale, e contribuire in questo momento delicato a portare avanti progetti con una più forte adesione alle evidenze scientifiche, tralasciando ideologie antiche su battaglie che oggi non hanno più alcuna utilità, anche in considerazione degli eventi pandemici”.


“Riteniamo che le nostre proposte possano essere accolte dal ministero – auspicano di Giannantonio e Zanalda – nella prospettiva di implementazione e modernizzazione del sistema della salute mentale, proprio arricchendo le iniziative già intraprese in sede ministeriale e dal Tavolo tecnico della salute mentale, con un focus su innovazione, integrazione e risorse”. In questo senso, ribadiscono gli psichiatri, “è necessario ridefinire la quota di spesa per i Dsm, inchiodata da oltre 20 anni al 3,5% del Fondo sanitario regionale con poco più di 4 miliardi di euro, per aumentare i servizi e coprire le richieste crescenti dei cittadini in ogni fascia d’età”.


Ancora, serve “individuare standard uniformi qualitativi, tecnologici e organizzativi della rete dei centri di salute mentale, nella gamma dei servizi offerti, per garantire alle persone omogeneità di cure su tutto il territorio dalla fase acuta a quella riabilitativa e di mantenimento. Resta prioritario – rimarcano i co-presidenti Sip – sopperire alla carenza di specialisti con nuove dotazioni di personale per tutte le tipologie e le strutture. Non solo con più figure professionali, ma anche con nuovi percorsi di formazione che siano appropriati agli attuali bisogni di cura, da ridefinire con il Mur attraverso intese nazionali e locali”. Infine, “un ruolo importante dovrà giocare lo sviluppo di interventi per le persone più fragili, minori, anziani e disabili, centrati sulla casa come primo luogo di cura, e l’incremento della telepsichiatria, soprattutto nelle zone ove è maggiore la carenza di figure professionali specialistiche”.


Secondo i dati del Rapporto 2018 sulla salute mentale, realizzato dal ministero della Salute – si legge nella nota – in Italia ci sono oltre 140 Dipartimenti di salute mentale, con poco più di 26mila persone che lavorano nelle Unità operative psichiatriche pubbliche (tra cui il 18,9% psichiatri e il 6,3% psicologi). Per la degenza ordinaria ci sono 9,7 posti letto ogni 100mila abitanti.


Fonte: Adnkronos Salute

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