Radioterapia ablativa stereotassica neoadiuvante per il cancro del rene invasivo

La radioterapia ablativa stereotassica neoadiuvante (neo SABR) con radiazioni mirate e ad alte dosi, seguita da nefrectomia radicale e trombectomia è sicura nel trattamento del cancro del rene invasivo. Lo suggerisce una sperimentazione clinica del programma per il cancro del rene dell’UT Southwestern Harold C. Simmons Comprehensive Cancer Center. Lo studio è stato pubblicato sull’International Journal of Radiation Oncology*Biology*Physic.


Nell’articolo sono presentati i risultati riguardanti la sicurezza di uno studio di fase 1 e 2 a braccio singolo. I pazienti con cancro del rene e trombo tumorale della vena cava inferiore (IVC-TT) sono stati sottoposti a Neo-SAbR all’IVC-TT seguita da nefrectomia radicale e trombectomia.


Sei pazienti sono stati inclusi nell’analisi finale. Non sono stati osservati eventi avversi di grado 4-5. Sono stati segnalati in totale 81 eventi avversi entro 90 giorni dall’intervento: il 73% (59/81) di grado 1, il 23% (19/81) di grado 2 e il 4% (3/81) di grado 3. Dopo un follow-up di 24 mesi, tutti i pazienti erano vivi. Un paziente ha sviluppato una malattia metastatica de novo. Dei 3 pazienti con metastasi alla diagnosi, 1 ha avuto una risposta abscopal completa e un altro una risposta parziale senza l’uso concomitante di terapia sistemica. L’approccio terapeutico è risultato quindi fattibile e sicuro.


Fonte: Int J Radiat Oncol Biol Phys. 2021

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