
Malattie infiammatorie intestinali, un test del sangue le distinguerà?
Le malattie infiammatorie intestinali si manifestano in due forme: la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. Sebbene queste due […]
Il reflusso gastroesofageo può manifestarsi atipicamente sotto forma di tosse, raucedine, o difficoltà respiratorie, ma è difficile stabilire diagnosticamente un rapporto causa-effetto fra sintomi atipici del reflusso.
Inoltre i benefici della chirurgia laparoscopica antireflusso (LARS) nei pazienti con manifestazioni laringofaringee del reflusso non sono stati ben caratterizzati.
Un recente studio ha riportato la più ampia casistica sinora esaminata a valutare gli esiti operatori e relativi alla qualità della vita a seguito di una LARS nei pazienti che hanno presentato manifestazioni extraesofagee del reflusso, discutendo le raccomandazioni per questa popolazione di pazienti.
Sono stati presi in considerazione 120 soggetti, su cui è stato riscontrato un tasso di complicazioni correlate alla ferita chirurgica dello 0,2%, non correlate alla ferita chirurgica del 6,74% ed un tasso di nuovi ricoveri a 30 giorni del 2,6%.
I pazienti hanno riportato significativi miglioramenti nei sintomi laringofaringei su un periodo di monitoraggio medio di 18,9 mesi dopo la LARS, il che si riflette nei risultati di 4 parametri relativi alla qualità della vita.
La maggior parte dei pazienti ha ottenuto la completa risoluzione dei sintomi all’atto delle visite susseguenti, e il 68% dei pazienti ha riportato l’assenza di manifestazioni extraesofagee atipiche durante il monitoraggio, mentre una percentuale equivalente di pazienti non ha assunto più farmaci antireflusso.
Il 72% dei pazienti ha riportato la propria soddisfazione per il controllo dei sintomi all’atto dell’ultima visita di controllo. In candidati selezionati in modo appropriato con sintomatologia atipica da reflusso e diagnosi obiettiva di reflusso gastroesofageo, dunque, la LARS potrebbe apportare significativi miglioramenti in termini di qualità della vita a fronte di una morbidità minima sia correlata all’intervento che a lungo termine.
Fonte: Surg Endosc online 2020