Disregolazione della flora intestinale e DA: nuove prove supportano un’associazione causale
Uno studio pubblicato su Frontiers in Immunology offre nuove prove di un’associazione causale tra microbiota intestinale e psoriasi, che si […]
Secondo una revisione della letteratura pubblicata sull’International Journal of Pediatric Otorhinolaryngology, ci sono prove affidabili su una forte relazione tra reflusso e disfonia nei bambini.
“I reperti laringoscopici più comuni indicativi di reflusso hanno compreso eritema ed edema interaritenoideo, eritema ed edema delle corde vocali, ed edema sottoglottico”, spiegano Jeyasakthy Saniasiayaa e Jeyanthi Kulasegarah, della University of Malaya, di Kuala Lumpur in Malaysia, autori dello studio.
I ricercatori hanno voluto valutare la relazione tra reflusso laringofaringeo o gastroesofageo e disfonia nei bambini attingendo alla letteratura pubblicata nel periodo da gennaio 1990 a marzo 2020, cercando come termini disturbi della voce, reflusso laringofaringeo e reflusso gastroesofageo.
Gli esperti hanno selezionato cinque ricerche con una buona qualità delle prove, che hanno riguardato 606 pazienti, con una presenza maschile pari al 63%.
Gli autori hanno visto che in tutti gli studi è stato suggerito che il reflusso avesse una forte relazione con la disfonia, e il reflusso è stato confermato nel 69% dei casi, per la maggior parte tramite monitoraggio del pH 24 ore su 24.
I tre reperti endoscopici più comuni sono stati eritema ed edema interaritenoideo, eritema ed edema delle corde vocali ed edema sottoglottico.
Inoltre, nel 28% dei pazienti sono stati riscontrati dei noduli delle corde vocali. Gli autori sottolineano che in uno solo degli studi considerati sono state eseguite l’analisi acustica e la valutazione percettiva della voce, e che non è stata riportata alcuna complicazione dovuta alle procedure in tutti i lavori.
In una sperimentazione è stato riferito il risultato del trattamento antireflusso, grazie al quale, dopo quattro mesi e mezzo di follow-up, il 68% dei bambini ha mostrato un miglioramento dei sintomi.
Fonte: Int J Pediatr Otorhinolaryngol. 2020
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