Ricerca: al via campagna 5 per mille per Fondazione Policlinico Gemelli

“Un piccolo investimento, che verrà restituito con gli interessi a ciascuno di noi, perché i progressi della ricerca sono per tutti, come ha ben dimostrato l’esperienza dell’emergenza Covid”. Con questo approccio parte quest’anno la campagna con cui la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Ircss chiede a tutti di destinargli il 5 per mille della dichiarazione dei redditi: “Un aiuto, in questo caso davvero a costo zero, per costruire insieme il futuro delle cure”.

Il concept della campagna 5 per mille del Gemelli è costruito intorno a tanti frammenti di vita, da quella dei pazienti, a quella dei dipendenti che, tutti insieme, come in un grande affresco, contribuiscono a restituire il senso delle mille storie che ogni giorno convergono verso questo grande polo ospedaliero universitario. Il claim della campagna è appunto ‘Il nostro futuro, #insieme’. E anche tanti volti noti hanno deciso di far parte di questa grande squadra, dando il loro amichevole sostegno alla campagna dai loro canali social. Tra i primi ad aderire Matilde Gioli, Renato Zero, Lillo e Greg. 


Tra le tante schegge di vita ‘instagrammate’ in una manciata di fotogrammi, c’è la storia di Eva, una bimba di 5 anni, raccontata dalla commozione dei suoi genitori: ad appena due anni, la piccola Eva ha avuto una strana febbre, sempre più alta. “L’abbiamo portata a Viterbo – ricorda la mamma – dove, vedendo le analisi, con l’elisoccorso l’hanno portata immediatamente alla rianimazione del Gemelli”. Eva aveva una leucemia acuta, una Lla. Ha iniziato subito le cure. “Me la tenevo in braccio durante le terapie – ricorda il padre con gli occhi velati di lacrime – ma pensavo che avevo ancora una figlia. Ed era bellissimo”. Finalmente, il 20 dicembre dello scorso anno i medici comunicano ai genitori che Eva è guarita, che non ha più bisogno di cure. “I medici del Gemelli – commenta il padre – mi hanno salvato la figlia, restituendomi il sogno di vederla diventare grande. La ricerca per noi è fondamentale; senza di quella, mia figlia, come altri bambini, non si sarebbe salvata”. 


E ci sono poi le storie di chi, ogni giorno viene al Gemelli per lavorare, svolgendo attività preziose, anche dietro le quinte. E il caso di tre giovani microbiologhe, Flora, Ivana e Giulia. “Questo 2020 – ricorda una di loro – è stato ‘tosto’, non è stato un anno, ma ‘l’anno’. Bruttissimo per alcuni versi, molto bello per altri. È l’anno che ha dato un senso a tutto quello per cui abbiamo studiato. Siamo stati molto uniti tra noi, abbiamo condiviso tanto, senza gerarchie; tutti hanno dato il loro contributo perché dietro il nostro lavoro c’è una malattia ma, soprattutto, c’è sempre una persona con la sua vita. E la ricerca è il motore della clinica. Tutto ciò che adesso diamo per scontato, è frutto della ricerca degli anni passati”.


L’innovazione, frutto di una ricerca continua, è una delle parole chiave della Fondazione Policlinico Gemelli, che, da qualche anno, è diventata Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs).


“Anche molta chirurgia oggi non è più di tipo tradizionale – afferma il professor Giovanni Scambia, Ginecologo Oncologo e Direttore Scientifico dell’Irccs – ma viene effettuata con metodiche innovative tecnologiche di tipo mininvasivo, che vanno dalle tecniche mininvasive classiche, come quelle laparoscopiche, alla chirurgia robotica di frontiera. Tutto ciò è parte integrante della nostra mission, che consiste nello sviluppare tecnologie innovative al servizio del paziente. Il Policlinico Gemelli ogni giorno si prende cura della salute di tante persone ed è ancora in prima linea nella lotta al Covid. Noi facciamo convinti la nostra parte e, ogni giorno, ce la mettiamo tutta. Ma la ricerca ha bisogno di un supporto più ampio; per questo chiediamo di destinare il 5 per mille al Policlinico Gemelli. È facile, non costa nulla, ha tanto valore per la salute di tutti noi e ci darebbe un grande aiuto”. 


Fonte: Adnkronos Salute

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