Rischio cardiovascolare nei pazienti con diabete tipo 1 e tipo 2

Uno studio pubblicato nel Journal of the Society for Cardiovascular Angiography & Interventions ha esaminato la prevalenza di eventi cardiovascolari incidenti nei pazienti con diabete mellito di tipo 1 (DM1) e tipo 2 (DM2), scoprendo una minore incidenza di eventi cardiovascolari nei pazienti con DM1 rispetto ai pazienti con DM2.

Il lavoro ha coinvolto 5.823 pazienti con DM1 e 156.204 con DM2, tutti di età compresa tra 46 e 75 anni, provenienti dal National Cardiovascular Data Registry Veradigm Metabolic Registry, tra il 2017 e il 2022. Sono stati esaminati eventi cardiovascolari come infarto miocardico, intervento coronarico percutaneo, bypass coronarico, ictus, rivascolarizzazione carotidea, ischemia agli arti e rivascolarizzazione periferica.

I pazienti con DM1 erano più giovani e avevano meno comorbidità rispetto ai pazienti con DM2. In totale, si sono verificati 11.096 eventi cardiovascolari incidenti, con una prevalenza relativa (PR) di 0,63 (IC 95%: 0,55–0,71) per un numero inferiore di eventi nei pazienti con DM1 rispetto a quelli con DM2. Anche dopo l’aggiustamento per l’età, la PR è risultata di 0,66 (IC 95%: 0,58–0,74).

Analizzando separatamente i singoli eventi cardiovascolari, i pazienti con DM1 hanno mostrato una minore incidenza di infarto miocardico, intervento coronarico percutaneo, ictus e ischemia agli arti rispetto ai pazienti con DM2. La probabilità di eventi cardiovascolari complessivi era inferiore nei pazienti con DM1 rispetto ai pazienti con DM2 in tutte le fasce di età decennali, sia nei pazienti maschi che femmine, prima e durante/dopo la pandemia di COVID-19, e dopo l’aggiustamento per comorbidità, HbA1c e creatinina sierica.

Nonostante il rischio cardiovascolare inferiore nei pazienti con DM1, gli autori sottolineano che la patofisiologia, la prevenzione e il trattamento delle malattie cardiovascolari nel diabete tipo 1 sono ancora poco compresi, indicando la necessità di ulteriori ricerche per migliorare la gestione cardiovascolare di questi pazienti.

Fonte: Journal of the Society for Cardiovascular Angiography & Interventions

https://www.jscai.org/article/S2772-9303(24)02191-4/fulltext

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