Sanità: Fismu, contro fuga medici famiglia serve rivoluzione a partire da Tfr

Federazione sindacale medici uniti chiede un fronte unico a Enpam, Fnomceo e sindacati


I giovani scappano dalla medicina territoriale: poche le prospettive di crescita, scarse le tutele, compensi bloccati da anni e una pensione, in prospettiva, sempre più povera: ‘tartassata’. Ma anche la nuova Convenzione della medicina generale non sembra possa avviare una inversione di rotta. Lo denuncia Francesco Esposito, segretario nazionale della Federazione italiana sindacale medici uniti (Fismu), affiliata di Cisl medici, dopo aver partecipato in Sisac all’apertura delle trattative per il rinnovo dell’Accordo collettivo nazionale (Acn) dei medici di famiglia, del 118, della continuità assistenziale. Esposito, tracciando un quadro per nulla ottimistico della professione, lancia una proposta “concreta” di partenza relativa alla tassazione del Tfr.


“Uno dei nodi irrisolti per dare un futuro alla professione e forza alle cure primarie e all’emergenza/urgenza – spiega – è quello del personale medico: sempre meno giovani professionisti vogliono essere medici di medicina generale. Un fattore che, unito alla pessima programmazione di questi anni, porterà alla desertificazione dei servizi, come denunciato anche dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e chirurghi (Fnomceo), Filippo Anelli. Servirebbe una rivoluzione per cambiare il quadro attuale – sostiene – a partire da una riorganizzazione con risorse adeguate, più tutele, centralità dei medici nel governo del territorio, compensi attualizzati, riforma della formazione”.


Da qui la proposta “concreta” del presidente Fismu “per migliorare la prospettiva di una pensione adeguata, chiedendo un fronte comune con sindacati, ma soprattutto Enpam e Fnomceo, affinché la liquidazione che spetta ai professionisti a fine carriera non sia tartassata come succede adesso, ma che invece sia valorizzata equiparandola al Tfr dei medici dirigenti del Ssn. Un passo importante, anche se non risolutorio, per rendere la nostra professione un poco più attrattiva”.


Esposito, infine, non entra nel merito della bozza dell’Acn dei medici di famiglia presentata dalla parte pubblica, ma sottolinea: “Sarà l’ennesimo ‘accordo ponte’, necessario e da chiudere al più presto per mettere in sicurezza il settore dagli attacchi di chi lo vuole smantellare, ma che non affronta i veri problemi che ci trasciniamo da anni e che sono stati evidenziati dalla drammatica emergenza Covid. Con questo Pnrr potevamo invertire la rotta, ma temo sarà un’ennesima occasione persa”, conclude.


Fonte: Adnkronos Salute

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