Se vi è un ambiente alimentare peggiore si muore di più per scompenso cardiaco

L’ambiente alimentare può svolgere un ruolo significativo nel tasso di mortalità per scompenso cardiaco a livello di contea negli Stati Uniti, secondo uno studio pubblicato su Circulation: Heart Failure.

“L’insicurezza alimentare è emersa come un fattore molto importante per le malattie cardiovascolari ed è possibile che la pandemia abbia amplificato questa relazione. Per i medici, sarà sempre più importante identificare i pazienti a rischio o già affetti da insicurezza alimentare al fine di fornire loro risorse o un piano di assistenza diretto” spiega Keerthi Gondi, dell’Università del Michigan di Ann Arbor, che ha diretto il gruppo di lavoro.

Per comprendere meglio il potenziale effetto dell’ambiente alimentare sui tassi di mortalità per scompenso cardiaco, i ricercatori hanno raccolto dati relativi alla mortalità per scompenso e agli indici dell’ambiente alimentare. La percentuale di insicurezza alimentare è stata definita come la percentuale della popolazione che non ha avuto accesso a una fonte di cibo affidabile durante l’ultimo anno. L’indice dell’ambiente alimentare è una scala da 0 a 10 progettata per determinare se una comunità ha problemi alimentari in base a fattori quali l’accesso al cibo, la sicurezza alimentare, la vicinanza ai negozi, il reddito e i fattori geografici e socioeconomici locali.

In 2.956 contee, la percentuale media di insicurezza alimentare era del 13% e l’indice medio dell’ambiente alimentare era 7,8. I ricercatori hanno osservato che le contee con una percentuale di insicurezza alimentare superiore al 13% avevano un tasso maggiore di mortalità per scompenso cardiaco rispetto alle contee con una percentuale di insicurezza alimentare inferiore. Dopo l’aggiustamento per i fattori demografici, socioeconomici e sanitari a livello di contea, una percentuale di insicurezza alimentare inferiore e un indice ambientale alimentare più elevato sono stati associati a un tasso più basso di mortalità per scompenso cardiaco. Sebbene la percentuale di insicurezza alimentare a livello di contea fosse associata sia alla mortalità correlata allo scompenso che a quella non correlata allo stesso, l’associazione era più forte per la mortalità per scompenso. L’indice dell’ambiente alimentare a livello di contea non era associato alla mortalità per cause cardiovascolari diverse dallo scompenso nel modello completamente aggiustato.

Le contee con tassi di mortalità per insufficienza cardiaca superiori alla media nazionale avevano una percentuale maggiore di popolazione con scarso accesso ai negozi e trasporti limitati, una percentuale più elevata di popolazione di età pari o superiore a 65 anni, e una minore densità di negozi di alimentari e supermercati rispetto alle contee al di sotto della media nazionale.

“Sebbene l’intervento a livello del paziente da parte dei medici sia fondamentale, l’insicurezza alimentare deve essere affrontata principalmente con interventi a livello di popolazione da parte dei responsabili politici e dei sistemi sanitari” concludono gli autori.

Fonte: Circ Heart Fail. 2022

https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCHEARTFAILURE.122.009651

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