Senato. Le Commissioni permanenti scendono da 14 a 10. La sanità accorpata insieme a lavoro e previdenza.

Votato il nuovo regolamento che entrerà in vigore dalla prossima legislatura

Alcune commissioni sono state accorpate mentre altre hanno assunto nuove competenze. Per la sanità si cambia con l’accorpamento in un’unica commissione, la decima, di “Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale”. Profondamente modificata anche la disciplina della composizione dei Gruppi, per ‘attutire’ la riduzione del numero dei senatori e per contrastare il fenomeno dei cambi di casacca. Alla Camera invece non si è ancora iniziato a lavorare sul testo base ma dovrebbero restare tutte e 14 le attuali commissioni.

Il Senato ha approvato la riforma del regolamento con 210 voti favorevoli e 11 contrari. Il testo proposto dalla giunta per il regolamento entrerà in vigore a partire dalla prossima legislatura che vedrà la riduzione del numero dei parlamentari.

Tra le novità, la riduzione da 14 a 10 delle Commissioni permanenti. Alcune di queste sono state accorpate mentre altre hanno assunto nuove competenze.

Le competenze dell’attuale XII Commissione Igiene e Sanità confluiranno nella nuova X Commissione “Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale”.

La Prima Commissione “Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell’Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione”, assumerà anche le competenze su “editoria e digitalizzazione”.
Non cambia, invece, la seconda Commissione “Giustizia”.

La terza “Affari Esteri” accorperà anche la “Difesa”. La quarta si occuperà di “Politiche dell’Ue”. La quinta “Bilancio”, non cambia, così come la sesta “Finanze e tesoro”.

La settima si occuperà oltre che di “cultura e patrimonio culturale” anche di “istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport”.

L’ottava di “Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica”.

La nona, infine, di “Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare”. 

Profondamente modificata anche la disciplina della composizione dei Gruppi,per ‘attutire’ la riduzione del numero dei senatori e per contrastare il fenomeno dei cambi di casacca. “Ciascun Gruppo, ad esclusione del Gruppo misto e del Gruppo rappresentativo delle minoranze linguistiche, dovrà essere composto da sette senatori in luogo di dieci e rappresentare un partito o movimento politico – eventualmente anche in coalizione – che alle ultime elezioni abbia presentato candidati con lo stesso contrassegno, conseguendo l’elezione di almeno un senatore”, si legge nella relazione che presenta le novita’ che saranno votate dall’Aula. Resta la possibilita’ di costituire Gruppi di coalizione elettorale, cosi’ come la possibilita’ di costituire, anche in seguito, Gruppi autonomi da parte di ciascuna componente della coalizione stessa.

“La proposta della Giunta – si legge ancora nel documento – consente la costituzione di nuovi Gruppi in corso di legislatura, purché composti da almeno dieci senatori e rappresentativi di un partito o un movimento politico – del quale assumono il contrassegno – che nella legislatura abbia presentato alle elezioni politiche, regionali o del Parlamento europeo propri candidati, conseguendo l’elezione di propri rappresentanti”.

Viene poi per la prima volta prevista la possibilità di non essere iscritti ad alcun Gruppo parlamentare. Novità anche per la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. La sua composizione scenderà da 23 senatori a 19, ed sarà presieduta da un senatore che la Giunta eleggerà fra i propri membri appartenenti ai Gruppi di opposizione.

Alla Camerainvece la Giunta per il Regolamento non ha ancora iniziato a lavorare sul testo base a causa di una visione differente sulle modifiche da introdurre. Ma fonti parlamentari spiegano che a Montecitorio non è necessario intervenire almeno per quanto riguarda la riorganizzazione delle commissioni dal momento che la riduzione dei deputati non mette in discussione la partecipazione alle 14 commissioni permanenti.

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