Trapianti: Cnt, ‘primo con rene maiale rilevante per ricerca non per pazienti’

Cardillo, ‘oggi questi studi non rappresentano una possibilità terapeutica realistica per chi in lista d’attesa’

“La notizia del primo trapianto di rene di maiale ingegnerizzato, cioè geneticamente modificato, nell’uomo, senza segni di rigetto iperacuto, è certamente rilevante. In tutto il mondo la disponibilità di organi per trapianto è largamente insufficiente a soddisfare la domanda dei pazienti in attesa e per questo da molti anni la ricerca scientifica sta esplorando la possibilità di utilizzare organi da animali, una fonte potenzialmente illimitata. Ma è fondamentale ribadire che queste ricerche di frontiera, pur importantissime, oggi non rappresentano una possibilità terapeutica realistica per i pazienti in attesa, che in Italia sono circa 8.500, per i quali l’unica cura possibile è quella di ricevere il trapianto di un organo frutto di una donazione umana”. Lo sottolinea in una nota il direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt), Massimo Cardillo.


“Molti problemi devono essere ancora risolti per garantire la sicurezza dei trapianti da altre specie – evidenzia – e per essere certi che l’organo animale venga tollerato dall’organismo umano per tempi superiori ai 3 giorni del caso in questione, o per scongiurare il rischio di trasmissione di virus non conosciuti dall’animale all’uomo”.


“Ciò che possiamo invece fare subito – precisa Cardillo – è informare i cittadini che la donazione degli organi dopo la morte, o in vita per un familiare o un conoscente malato, è l’unico modo oggi disponibile per curare questi pazienti. Ancora oggi in Italia circa un terzo delle persone si oppone alla donazione, per paura o per scarsa o errata informazione. Ogni anno queste opposizioni si traducono nel nostro Paese in oltre 2mila trapianti mancati, che potrebbero aggiungersi ai circa 3.500 che riusciamo a realizzare”.


“Oggi – ricorda il numero uno del Cnt – è possibile esprimere la propria volontà alla donazione presso le anagrafi comunali, all’atto del rilascio o del rinnovo della carta d’identità elettronica. Ma è possibile farlo anche online in pochi minuti se si è in possesso della Spid, iscriversi al registro donatori tramite l’Associazione italiana donatori di organi sul sito www.aido.it”.


Fonte: Adnkronos Salute

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