
IBD: tumore del colon-retto colpisce pazienti più giovani, con outcome peggiore
Il tumore del colon-retto associato a malattia infiammatoria intestinale (IBD) si verifica nei pazienti più giovani e ha outcome peggiori […]
Il cancro della colecisti è una tipologia di tumore rara e altamente fatale; ad oggi solo la chirurgia risulta l’unico trattamento potenzialmente curativo per questa condizione, localizzata o locoregionale avanzata. Il tasso di utilizzo della chemioterapia neoadiuvante e adiuvante nella forma resecabile è però sconosciuto, così i ricercatori hanno valutato i fattori associati all’uso della chemioterapia nei pazienti con cancro della colecisti resecabile e i relativi esiti di sopravvivenza.
Partendo dal National Cancer Database sono stati identificati 6.391 adulti sottoposti a resezione chirurgica definitiva per tumori della colecisti. Pazienti con tumori localizzati o locoregionalmente avanzati (cioè, categorie cTx-cT4, cN0-2 e cM0) sono stati quindi classificati come sottoposti a chemioterapia neoadiuvante, chemioterapia adiuvante o sola chirurgia. Le variabili categoriali sono state poi confrontate utilizzando il test χ2 , con corrispondenza del propensity score basato sulla chemioterapia neoadiuvante. I risultati di sopravvivenza tra i gruppi sono invece stati confrontati utilizzando analisi di Kaplan-Meier e del modello di regressione di Cox.
Sul totale del campione considerato, il 49,2% dei pazienti ha ricevuto chemioterapia adiuvante e l’1,6% ha ricevuto chemioterapia neoadiuvante: la chemioterapia adiuvante è stata associata a un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza nei pazienti con cancro della colecisti rispetto alla sola chirurgia, mentre la chemioterapia neoadiuvante è stata associata al maggior beneficio nella malattia con linfonodi positivi.
Pertanto, in questo studio di coorte, i risultati ottenuti suggeriscono che la chemioterapia adiuvante e la chemioterapia neoadiuvante dovrebbero essere considerate nel trattamento del cancro della colecisti.
Fonte: JAMA Oncology – doi:10.1001/jamanetworkopen.2021.46912