Un nuovo modello permetterà di predire il rischio di reflusso dopo esofagectomia

Un team di ricercatori diretto da Pernilla Lagergren, del Karolinska Institutet di Stoccolma, Svezia, descrive in uno studio pubblicato sull’European Journal of Surgical Oncology un nuovo modello di previsione del rischio clinico del reflusso gastroesofageo dopo esofagectomia, che sembra molto utile per la gestione precoce dei sintomi, anche se deve essere convalidato esternamente prima di un uso più ampio.


“Una conseguenza comune e gravosa dell’esofagectomia effettuata per cancro è il reflusso. Abbiamo cercato di sviluppare un modello di previsione del rischio per il reflusso postoperatorio utilizzando le variabili disponibili al momento dell’intervento per consentire una gestione preventiva dei sintomi su misura” spiegano gli autori.


I ricercatori hanno studiato 383 pazienti provenienti da una coorte nazionale di adulti sottoposti a esofagectomia per cancro tra il 2013 e il 2019. Le caratteristiche cliniche e del paziente sono state recuperate dai registri sanitari nazionali e dalle cartelle cliniche, mentre il reflusso postoperatorio è stato auto-riferito un anno dopo l’intervento chirurgico in un questionario sulla qualità della vita.


Gli esperti hanno visto che essere di sesso femminile, soffrire di reflusso preoperatorio, e avere un indice di massa corporea preoperatorio di almeno 30 sono fattori che hanno aumentato il rischio di reflusso postoperatorio. Il modello proposto dai ricercatori, basato su età, sesso, reflusso preoperatorio, indice di massa corporea, malattia polmonare ostruttiva cronica e sostituzione ventricolare, è stato in grado di prevedere il 72% dei casi gravi.


Fonte: Eur J Surg Oncol.

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