
Biomarcatori infiammatori predicono la mortalità nel diabete di tipo 2
Il diabete di tipo 2 (T2D) è una patologia cronica associata a infiammazione sistemica, stress metabolico e invecchiamento, con un […]
Secondo una metanalisi pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology, circa un paziente su sei ricoverato per infarto miocardico acuto (MI) o ictus riceve una nuova diagnosi di diabete (NDD) durante l’ospedalizzazione. Questi risultati sottolineano l’importanza di migliorare le strategie di screening glicemico nei contesti ospedalieri, specialmente in presenza di eventi cardiovascolari acuti.
Lo studio ha incluso 82 lavori osservazionali, selezionati attraverso una ricerca sistematica delle banche dati MEDLINE ed Embase fino a gennaio 2025. In totale, sono stati identificati 9440 pazienti con NDD. La qualità metodologica degli studi è risultata generalmente buona: il 22% testava sistematicamente tutti i pazienti eleggibili per il diabete e il 23% si basava su dati da registri.
L’analisi ha evidenziato che il 16,0% (IC 95%: 14,3–17,7) dei pazienti con infarto e il 15,3% (IC 95%: 12,5–18,0) di quelli con ictus ricevevano una nuova diagnosi di diabete. I risultati presentavano un’elevata eterogeneità tra gli studi, ma la proporzione di NDD risultava più alta nei lavori che utilizzavano il test da carico orale di glucosio (OGTT) come metodo diagnostico. Curiosamente, nell’arco degli ultimi trent’anni non si è osservato un cambiamento significativo nella prevalenza di NDD (variazione annua dello 0,1%, IC 95%: -0,3% a 0,1%).
Questi dati indicano che l’ospedalizzazione per un evento acuto rappresenta un’opportunità cruciale per intercettare precocemente il diabete non diagnosticato. Rafforzare lo screening metabolico in fase acuta potrebbe contribuire alla prevenzione secondaria e alla gestione proattiva di pazienti a elevato rischio cardiovascolare.
Fonte: European Journal of Preventive Cardiology, 2025
https://academic.oup.com/eurjpc/advance-article/doi/10.1093/eurjpc/zwaf286/8129799#google_vignette
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