
Covid. Oms: “Italia al secondo posto in Europa per numero di decessi nelle ultime 4 settimane”
L’ultimo rapporto epidemiologico dell’Oms sull’andamento della pandemia Covid a livello globale rileva oltre 6,7 milioni di nuovi casi e oltre […]
I soggetti “con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido”, potranno ricevere la dose booster del vaccino contro il Covid ad ameno 120 giorni di distanza dalla “dose addizionale” ricevuta a partire dallo scorso settembre 2021.
Questo quanto prevede la nuova circolare del Ministero della Salute che recepisce il parere espresso dalla Cts di Aifa dello scorso 18 febbraio. Verranno utilizzati vaccini mRna nei dosaggi allo scopo autorizzati. Questo a causa dell’attuale situazione epidemiologica, “che continua a registrare un’elevata circolazione del virus Sars-CoV-2 in tutto il territorio nazionale, considerate le attuali evidenze che, a fronte di una riduzione di effetto protettivo e durata dell’immunizzazione dopo il ciclo vaccinale primario nei confronti della variante Omicron, rivelano comunque elevati livelli di efficacia e sicurezza della dose booster nel prevenire forme sintomatiche, ricoveri ospedalieri e decessi correlati al Covid”.
Ricordiamo che, sulla base della circolare del Ministero della Salute dello scorso 14 settembre 2021, i soggetti fragili avevano ricevuto infatti non il “booster” ma una “dose addizionale” di vaccino contro il Covid somministrata “a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria”, con una tempistica completamente diversa dalla dose booster. Mentre infatti la dose addizionale andava somministrata a partire da 28 giorni dall’ultima vaccinazione ricevuta, il booster viene somministrato dopo almeno 120 giorni.