Parto: epidurale riduce rischio complicanze gravi nella madre
L’anestesia epidurale durante il travaglio è associata a una netta riduzione delle complicanze gravi nella madre, nelle prime settimane dopo […]
Secondo uno studio pubblicato su Annals of Translational Medicine, la tecnica Skilling è un metodo promettente e accessibile per migliorare la salute del pavimento pelvico nelle donne con dolore pelvico cronico e altre patologie, e offre un’alternativa pratica agli approcci tradizionali come gli esercizi di Kegel.
“Abbiamo voluto esplorare un approccio pratico alla salute del pavimento pelvico chiamato tecnica Skilling. A differenza del metodo comunemente consigliato della “spremitura verso l’alto”, che insegna alla donna a spremere volontariamente verso l’alto, il metodo Skilling è interamente riflesso” afferma Magdalena Witczak, del Zentrum für Rekonstruktive Urogenitalchirurgie, Planegg, Germania, autrice senior del lavoro.
Gli esercizi di squat su cui si basa lo Skilling rafforzano le tre forze muscolari pelviche riflesse che agiscono sui legamenti sospensori, il legamento pubouretrale (PUL) e il legamento uterosacrale (USL) per chiudere l’uretra durante lo sforzo (controllo dell’incontinenza da stress), aprire l’uretra durante la minzione, e allungare la vagina in direzioni opposte per controllare l’attivazione inappropriata del riflesso della minzione [vescica iperattiva (OAB)]. I legamenti rafforzati supportano meglio i plessi viscerali pelvici (VP), che, se non supportati, possono emettere impulsi che il cervello interpreta come “dolore pelvico cronico”.
I ricercatori hanno indagato l’impatto della tecnica di Skilling sul dolore, e sui sintomi relativi a vescica e a intestino. Nelle donne in premenopausa, i risultati hanno mostrato un miglioramento dei sintomi del 50% nel 68-82% delle donne che presentavano dolore pelvico cronico, urgenza, frequenza, nicturia, svuotamento anomalo e urina residua post-minzionale. Una tecnica modificata è stata applicata nei bambini di età compresa tra 6 e 11 anni con enuresi diurna/notturna, ed è stato raggiunto un tasso di guarigione dell’86% in quattro mesi.
Fonte: Ann Transl Med. 2024
https://atm.amegroups.org/article/view/123618/html
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