Manovra. Ok del Cdm. Per la sanità 3,7 miliardi in più. Dal piano triennale di assunzioni alla defiscalizzazione delle indennità fino al farmaco e ai dispositivi medici. Ecco le novità

Via libera del Cdm alla Legge di Bilancio 2025 e secondo le prime indiscrezioni ci sarebbe un aumento di 3,7 mld per il prossimo anno come aveva auspicato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

“Oggi, in Consiglio dei Ministri, abbiamo varato la legge di bilancio, un intervento che mette al centro i cittadini, le famiglie e il rilancio della nostra Nazione. Come avevamo promesso, non ci saranno nuove tasse per i cittadini. Inoltre, rendiamo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori, e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti. Con questo Governo, l’Italia guarda al futuro con una legge di bilancio che mette al primo posto il lavoro e il benessere degli italiani”, ha scritto su X il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Ma ecco tutte le novità in attesa dei testi. Iniziamo dalle cifre. L’aumento come detto sarà di 3,7 miliardi che si andrebbero a sommare al miliardo già previsto dalla scorsa manovra. Un totale di risorse aggiuntive di circa 4,7 miliardi che farebbero toccare al Fondo sanitario 2025 la quota di 138,5 miliardi.

Le risorse saranno utilizzate in primis per il personale sanitario. Ci sarà un piano triennale di reclutamento da 30 mila assunzioni, delle quali 10mila medici e 20mila infermieri. Si partirà nel 2025 con 6 mila assunzioni. Altro tema quello della riduzione fiscale per l’indennità di specificità medica. Essa avverrà in due momenti. Il primo anno l’aliquota del 43% verrà portata al 30%, l’anno successivo al 15% con un aumento in busta paga di circa 250 euro mensili. Previsto poi un ritocco per i rinnovi dei contratti 2022-2024 della Pa (quindi anche per dirigenza e comparto) che dal 5,78% di aumenti dovrebbero arrivare al 6%.

Sempre sul personale nella manovra s’interverrà anche per rendere più attrattive alcune specializzazioni mediche come medicina d’emergenza e urgenza, anestesiologia o infettivologia per cui si prevedranno aumenti dei contratti di specializzazione che oscilleranno dai 200 ai 400 euro al mese. A questi incrementi dovrebbe aggiungersi poi un aumento generalizzato del 5% che andrebbe ad appannaggio di tutti gli specializzandi.

Un segnale anche sulla farmaceutica dove potrebbe essere aumentata dal 15,3 al 15,85% del Fondo sanitario nazionale il tetto per la spesa farmaceutica. Un tetto che ormai da anni non è rispettato (quest’anno si parla di 3,5 miliardi di euro di cui la metà a carico delle aziende col payback). In sostanza l’aumento sarà di 800 milioni.

Sempre sul farmaco in manovra dovrebbe entrare l’assunzione di 150 unità di personale presso l’Aifa. E sempre per l’Agenzia del farmaco viene prevista l’estensione del ruolo unico alla dirigenza sanitaria dell’Agenzia.

Sullo sfondo anche l’ipotesi che era già emersi di mettere mano ai Drg, le tariffe con cui le regioni rimborsano le prestazioni rese da ospedali pubblici e privati convenzionati che è fermo da un ventennio. La dote sarà di un miliardo per il 2025 di cui 350 mln per riabilitazione e lungodegenza e 650 mln per assistenza agli acuti.

Novità anche sul payback dei dispostivi medici. Il miliardo dovuto alle aziende per il 2015-2018 potrebbe essere spalmato su 5 anni. Prevista anche la creazione di un fondo per i dispositivi medici innovativi.

Infine, come annunciato da Schillaci dovrebbero essere previste risorse anche per finanziare il Piano pandemico.

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