Dieta mediterranea e aterosclerosi: riduzione della progressione con modulazione di AGE

Evidenze crescenti indicano che i prodotti di glicazione avanzata (AGEs) svolgono un ruolo centrale nello sviluppo dell’aterosclerosi, sia nei pazienti diabetici che non diabetici. È noto come la dieta mediterranea possa influenzare positivamente i biomarcatori associati all’aterosclerosi e modulare il metabolismo degli AGEs, ma non era chiaro se questo effetto contribuisse direttamente alla riduzione della progressione della malattia nei pazienti con coronaropatia (CHD). Un recente studio ha analizzato questa relazione valutando l’impatto della dieta mediterranea rispetto a una dieta a basso contenuto di grassi sullo spessore intima-media delle arterie carotidee comuni (IMT-CC) e sui livelli circolanti di AGEs in pazienti con CHD.

L’indagine ha coinvolto 1.002 pazienti con CHD, suddivisi in due gruppi in base alla variazione dell’IMT-CC dopo cinque anni di intervento dietetico: un gruppo in cui lo spessore non è aumentato o si è ridotto, e un gruppo in cui è aumentato. Sono stati misurati i livelli sierici di AGEs, tra cui metilgliossale (MG) e Nε-carbossimetillisina (CML), e altri parametri metabolici correlati come AGER1, GloxI e sRAGE, oltre ai livelli di glutatione ridotto (GSH).

I risultati hanno mostrato che la dieta mediterranea non ha modificato i livelli di MG, mentre la dieta a basso contenuto di grassi ha portato a un aumento significativo rispetto ai valori iniziali, con livelli di MG più bassi nel gruppo a dieta mediterranea (p < 0,001). Inoltre, solo la dieta mediterranea ha determinato un incremento dell’espressione dei geni associati al metabolismo degli AGEs e dei livelli di GSH e sRAGE nei pazienti del gruppo non aumentato IMT-CC (tutti p < 0,05). Sebbene nei pazienti del gruppo con aumento dell’IMT-CC i livelli di MG siano aumentati, l’incremento era comunque inferiore rispetto a quello osservato nella dieta a basso contenuto di grassi.

In sintesi, lo studio suggerisce che la dieta mediterranea possa contribuire a ridurre la progressione dell’aterosclerosi nei pazienti con CHD grazie alla modulazione dei meccanismi che regolano i livelli di AGEs. L’efficacia di questa dieta potrebbe dunque essere legata a un miglior controllo del metabolismo degli AGEs, confermando i benefici per la salute cardiovascolare già attribuiti alla dieta mediterranea.

Fonte : Cardiovasc Diabetol 2024

https://cardiab.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12933-024-02451-4

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