Giornata mondiale per la sicurezza del paziente. I 10 diritti dai quali non si può prescindere

Diritto a un’assistenza tempestiva, efficace e adeguata e a processi e pratiche sanitarie sicure. Diritto a personale sanitario qualificato e competente e alla sicurezza dei prodotti medici e loro uso sicuro e razionale. Diritto a strutture sanitarie sicure, diritto alla dignità, al rispetto, alla non discriminazione, alla privacy e alla riservatezza. E ancora, diritto all’informazione, all’educazione e al supporto nel processo decisionale e diritto di accesso alle cartelle cliniche. Infine, diritto ad essere ascoltati e ad eque risoluzioni e diritto al coinvolgimento del paziente e della famiglia.

Sono questi i 10 diritti basilari che devono essere rispettati quando vengono pianificati, progettati e forniti servizi sanitari, contenuti nella Carta dei diritti per la sicurezza del paziente, pubblicata dall’Oms e disponibile anche nella versione italiana sul sito dell’Agenzia. L’occasione per puntare i riflettori sui diritti dei cittadini è la “VI Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita” che si è celebrata ieri.

Agenas, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità, ha voluto così rispondere all’invito dell’Organizzazione mondiale della sanità di promuovere e dare attuazione al ’Patient Safety Rights Charter’, predisponendo la traduzione in italiano del documento.

“Come sottolineato dalla World Health Organization nel Global Patient Safety Action Plan 2021-2030 (GPSAP) – scrive Domenico Mantoan, direttore generale di Agenas nella prefazione al documento – i danni causati ai pazienti da cure non sicure rappresentano una tra le più rilevanti sfide di salute pubblica a livello globale. Per affrontare tale sfida è necessario un approccio strategico e coordinato alla sicurezza dei pazienti che preveda politiche e azioni in cui siano impegnati tutti gli attori del sistema: policy-maker, manager, clinici, ricercatori, pazienti, familiari, caregiver, cittadini”.

La “Carta”, spiega Mantoan, intende promuovere sia la cultura della sicurezza, l’equità, la trasparenza e accountability all’interno dei sistemi sanitari, sia l’empowerment dei pazienti. Tutti gli attori del sistema sono quindi invitati ad impegnarsi nella diffusione della Carta e a partecipare al proprio percorso di cura come partner attivi e attenti al rispetto del proprio diritto alle cure sicure.

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