Dai vaccini ai test, aumentano i servizi in farmacia e meno burocrazia per i pazienti cronici
In Italia 776 morti materne rilevate tra il concepimento e un anno dall’esito della gravidanza in dieci anni, […]
Il recente decreto contro le liste d’attesa “non affronta quello che rimane uno dei principali problemi, sul quale stiamo lavorando da tempo, che è la inappropriatezza prescrittiva”, ma “a breve daremo risposte anche su questo, perché abbiamo stimato che oggi una percentuale di prestazioni superiore al 20%, forse il 30%, sono inappropriate”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo alla XXIII edizione della rassegna Salute direzione Nord – “La Ricerca è la vera Sostenibilità” in programma presso il Palazzo Lombardia a Milano.
Per Schillaci “solo razionalizzando i processi, capendo ciò che manca, avendo il Cup unico, lavorando sul richiamare le persone per evitare le mancate disdette e andando a combattere l’inappropriatezza prescrittiva riusciremo davvero a ridurre l’impatto delle liste d’attesa”. E a tale proposito, dal ministro è arrivato un richiamo alla “responsabilità dei cittadini”, quelli che “prenotano un esame e poi non si presentano ad eseguirlo”, così come “deve passare la cattiva abitudine di prenotare la stessa prestazione in più di una struttura”. Perché, ha spiegato, “le mancate disdette impattano per il 20% su totale prestazioni”.