Hta. Dal 12 gennaio in vigore le nuove norme Ue per le valutazioni delle tecnologie sanitarie
Si rafforza la collaborazione dell’Ue per consentire un accesso più rapido e più ampio alle tecnologie sanitarie innovative. […]
Più di 14 milioni di inviti agli screening oncologici (14.531.957) e oltre 5 milioni e mezzo di test eseguiti (5.805.528) nel 2022 con un trend in crescita che si colloca ormai stabilmente ai livelli pre-pandemici.
Un buon risultato considerando che la sfida a livello europeo è garantire entro il 2025 l’offerta di screening organizzato per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon‐retto al 90% dei cittadini europei. Ma non è tutto rosa e fiori. L’Italia continua ad essere divisa in due nell’offerta dei programmi di screening oncologico. La difformità tra le Regioni/PA del Centro/Nord rispetto a quelle del Sud è infatti sostanziale, anche se nella macroarea del Sud e isole sono stati fatti grandi passi in avanti.
È questa l’istantanea scattata dal Rapporto 2022 dell’Osservatorio nazionale screening al quale concorre anche l’aggiornamento dei dati Passi. Due approcci che, insieme, descrivono compiutamente la situazione reale dei programmi di screening, spaziando dalla valutazione delle performance di processo e di esito all’analisi dei differenziali demografici e socioeconomici. Fotografata l’estensione degli inviti fra il 2011 e il 2022, sia complessiva sia suddivisa per macroaree.
Vediamo i risultati in sintesi:
Screening mammografico
L’indicatore di copertura nel 2022 nella fascia di età 50-69 è dell’87% e supera i risultati raggiunti lo scorso anno (86%), allineandosi di fatto ai valori del 2019 (88%) con 3.637.962 donne invitate. La macroarea Sud e Isole, in particolare, ha registrato un importante incremento passando dal 58% al 72%, confermando quindi la ripresa evidenziata lo scorso anno e raggiungendo il valore più alto dell’ultimo decennio. La macroarea Centro, che nel 2020 aveva espresso le migliori performance (87%), registra anche nel 2022 un ottimo risultato (94%) anche se emerge una flessione rispetto al 2021 (99%). Andamento analogo anche nelle macroarea Nord che si attesta al 95% dopo il 101% del 2021.
Screening cervicale
Nel 2022 sono state invitate allo Screening cervicale con Pap test o Hpv test quasi 4 milioni (3.829.577) di donne tra i 25 ed i 64 anni. L’estensione degli inviti è stata del 101% con un importante recupero sia rispetto al 2021 (88%) sia al 2020 (65%), superando anche in questo caso i valori pre-pandemici (89% nel 2019).
Come nell’anno precedente si è tenuto conto del diverso intervallo previsto per il test Hpv (5 anni) rispetto al Pap test (3 anni). Come per il programma di screening mammografico, la macroarea Sud e Isole hanno recuperato (+26%) rispetto al 2021, raggiungendo una copertura del 95% (69% nel 2021) e superando così il dato 2019 (83%). La macroarea Nord registra un incremento dell’indicatore passando dall’85% del 2021 al 96% nel 2022, mentre la macroarea Centro, che già nel 2021 aveva effettuato un sostanziale recupero dei ritardi (129%), si attesta al 122% in diminuzione rispetto allo scorso anno.
Screening Colorettale
Sono stati invitati oltre 7 milioni di cittadini (7.064.418) tra i 50 e i 69 anni a eseguire il test per la ricerca del sangue occulto (Sof) e 66.143 soggetti di 58 anni a eseguire la rettosigmoidoscopia come test di screening. Lo screening colorettale, infatti, prevede in quasi tutta Italia la ricerca del sangue occulto nelle feci, mentre nel Piemonte, fino al 2022, la popolazione è stata invitata a eseguire la rettosigmoidoscopia una volta nella vita a 58 anni di età e la ricerca del sangue occulto per coloro che non accettavano l’esame endoscopico.
Il valore percentuale italiani che ricevono la lettere di invito nel 2022 è stato dell’84%, superiore del 7% rispetto al 2021 e più alto anche dei valori registrati negli anni precedenti la pandemia. Le macroaree Nord e Centro registrano valori di copertura pari a 92% e 102% rispettivamente, stabili rispetto allo scorso anno, mentre la macroarea Sud e Isole si attesta al 62% incrementando di 18 punti percentuali rispetto al 2021 e confermando così l’andamento evidenziato nell’analisi degli altri due screening.
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