Utilizzo della telemedicina tra le persone con infezione da HIV
Soprattutto per le persone affette da patologie croniche, che richiedono un’assistenza continuativa, la telemedicina è ormai quasi indispensabile. Questi pazienti, infatti, possono aver bisogno di un costante monitoraggio di alcuni parametri vitali, per ridurre il rischio di insorgenza di complicanze associate alla malattia. Un’indagine condotta negli Stati Uniti ha valutato il ricorso alla telemedicina tra le persone che convivono con HIV, evidenziando che quelle si erano impegnate nell’assistenza sanitaria a distanza prima della pandemia hanno continuato a farlo, raggiungendo risultati relativamente favorevoli in termini di salute, con poche differenze in base all’età.
La telemedicina nella gestione del paziente cronico
Attraverso l’uso delle nuove tecnologie digitali, si può fornire al paziente un servizio migliore, grazie ad una più rapida disponibilità di informazioni sulla salute che consente di accrescere la qualità e la tempestività delle decisioni degli operatori sanitari, particolarmente utili in condizioni di emergenza-urgenza. La tecnologia e le telecomunicazioni svolgono una funzione fondamentale in quanto contribuiscono a migliorare l’efficienza e la sicurezza delle cure, assicurando riservatezza e protezione dei dati personali dei pazienti.
La telemedicina offre potenzialità di grande rilevanza per accrescere l’equità nell’accesso ai servizi socio-sanitari nei territori remoti grazie a: decentramento e flessibilità dell’offerta resa in forme innovative di assistenza domiciliare; ridistribuzione delle risorse umane e tecnologiche, coprendo la necessità di competenze professionali spesso carenti e assicurando la continuità dell’assistenza sul territorio; offrendo, grazie al teleconsulto, un supporto ai servizi mobili d’urgenza o per le zone remote, attraverso la riorganizzazione dei servizi sanitari.
Utilizzo della telemedicina tra le persone con infezione da HIV
Un articolo pubblicato sul Journal of the Association of Nurses in AIDS Care ha evidenziato che le persone che convivono con l’infezione da HIV e che si erano impegnate nell’assistenza sanitaria da remoto prima della pandemia di Covid-19, hanno continuato a farlo durante l’emergenza e hanno raggiunto risultati relativamente favorevoli in termini di salute, con poche differenze in base all’età.
All’inizio della pandemia, i medici erano preoccupati per l’impatto sulla salute delle persone con infezione da HIV. Sebbene, durante la prima parte della pandemia, tra le misure per mitigare l’impatto ci fosse la telemedicina, non era sicuro che le Persone con HIV sarebbero state favorevoli a utilizzare questo tipo di assistenza, né erano prevedibili gli outcome in termini di salute.
Nello studio sono state incluse 92 persone con infezione da HIV assistite a livello ambulatoriale, intervistate da ottobre 2020 a giugno 2021 sulle loro esperienze in termini di salute durante il Covid-19. Il campione è stato suddiviso in base all’età tra quelli sotto i 55 anni e quelli sopra questa età. Dall’analisi è emerso che, nel complesso, il 69,2% dei partecipanti ha utilizzato la telemedicina durante questo periodo, evidenziando una buona adesione all’assistenza da remoto.
I risultati dimostrano che le persone che convivono con l’infezione da virus HIV, indipendentemente dall’età, hanno continuato a sfruttare l’assistenza da remoto nel periodo pandemico, con outcome relativamente favorevoli in termini di salute.
Riferimenti:
Krause K. D. et al., Assessing the disruption of health services during the Covid-19 pandemic essex county, NJ: A cross-sectional study. JANAC (2024); 35(6):544-555
Ministero della Salute. eHealth – Sanità digitale. I servizi di telemedicina