Cancro. Ocse: 11 nuovi casi al minuto e causa di una morte su 4. Bene Italia per sopravvivenza a 5 anni, ma sotto media per screening
Ogni minuto, nei paesi Ocse, si stima che 11 persone ricevano una diagnosi di cancro, con conseguenze di […]
Oltre ai ruoli tradizionali nell’omeostasi e nella coagulazione, prove crescenti suggeriscono che le piastrine riflettono anche la trasformazione maligna nelle neoplasie. Infatti, le piastrine sono presenti nel microambiente tumorale dove interagiscono con le cellule cancerose. Questo rapporto determina un “condizionamento” diretto e indiretto dei trombociti. Questo fatto è dimostrato dalle alterazioni delle piastrine nelle molecole di adesione, nelle glicoproteine, negli acidi nucleici, nelle proteine e in vari recettori.
Le piastrine cosi “istruite” dal tumore (TEP) circolano in tutto l’organismo e svolgono un ruolo centrale nella promozione della crescita e della diffusione del cancro. Di conseguenza, lo stato dei trombociti può essere considerato un biomarcatore unico potenzialmente in grado di prevedere la prognosi e il successo terapeutico.
Questa revisione offre una panoramica delle TEP esplorandone i vantaggi e i limiti in ambito oncologico. Gli Autori, in particolare, sottolineano che, negli ultimi dieci anni, diversi studi si sono focalizzati sulle biopsie liquide come un nuovo e più promettente metodo diagnostico per l’individuazione, il monitoraggio e la prognosi del cancro. Le biopsie liquide possono essere ottenute da diverse fonti tra le quali il sangue, l’urina, il liquido cerebrospinale e la saliva. Nello specifico, le biopsie basate sul sangue che forniscono CTC, TEP, cfDNA e cfRNA sono ritenute quelle più utilizzabili. I TEP sono le piastrine colpite e addestrate dalle cellule tumorali tramite biomolecole che ne modificano le caratteristiche.
Fonte: Clin Chim Acta. 2024
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0009898123004928?via%3Dihub
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