Densità dei melanociti nella diagnosi del melanoma su pelle danneggiata dal sole
La diagnosi differenziale tra melanoma in situ, in particolare la lentigo maligna (LM), e pelle +cronicamente danneggiata dal sole (CSDS, […]
Un nuovo studio uscito nel 2024 su International journal of dermatology ha ha sottolineato l’importanza della biopsia del linfonodo sentinella negli anziani affetti da melanoma cutaneo, riconosciuta come l’indicatore prognostico più potente per il melanoma cutaneo. Considerando che gli anziani risultano più vulnerabili e con un rischio più elevato di mortalità legata al melanoma rispetto ai pazienti più giovani, il trend di invecchiamento della popolazione occidentale e l’aumento esponenziale dell’incidenza del melanoma, questa ricerca assume un’importanza cruciale.
I risultati della revisione e meta-analisi mostrano che la biopsia del linfonodo sentinella ha un’influenza statisticamente significativa sulla sopravvivenza specifica per la malattia (Hazard ratio [HR] = 2,87; intervallo di confidenza [IC] 95%: 1,73-4,74). Tuttavia, un risultato positivo della biopsia sembra avere un impatto negativo sulla sopravvivenza libera da malattia (HR = 3,41; IC 95%: 0,96-12,11).
Questi risultati evidenziano che, sebbene la biopsia del linfonodo sentinella positiva non comporti differenze nella sopravvivenza globale, ha un’influenza significativa sulla sopravvivenza specifica per la malattia e suggerisce un impatto sfavorevole sulla sopravvivenza libera da malattia. Lo studio, quindi, rafforza l’importanza di considerare la biopsia del linfonodo sentinella come strumento essenziale nella gestione del melanoma cutaneo negli anziani, sottolineando la necessità di un accesso tempestivo alle terapie adiuvanti per migliorare gli esiti di sopravvivenza specifica per la malattia.
Fonte: International journal of dermatology
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ijd.17092
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