Danni alla mucosa intestinale e rischio cardiovascolare nel diabete di tipo 1
Le persone affette da diabete di tipo 1 mostrano un rischio elevato di sviluppare aterosclerosi accelerata, una condizione che può […]
Secondo uno studio pubblicato su Diabetic Medicine, negli adolescenti con diabete di tipo 1 esiste una forte associazione tra stato sociale soggettivo dei caregiver e controllo glicemico, gestione del diabete e sofferenza causata dalla malattia. “Gli adolescenti con diabete di tipo 1 provenienti da popolazioni a basso reddito hanno maggiori probabilità di avere difficoltà nella gestione del diabete e, in ultima analisi, hanno esiti glicemici peggiori. Tuttavia, non si sa molto sull’importanza di fattori come il quartiere o lo stato sociale soggettivo (SSS) per quanto riguarda il rischio o la protezione dalla malattia”, afferma Tayler Mackie, del Vanderbilt University Medical Center, Nashville, USA, che ha guidato il gruppo di lavoro.
I ricercatori hanno esaminato le associazioni tra più indicatori dello stato socioeconomico e gli esiti del diabete. Per questo hanno studiato i dati di 198 adolescenti di età compresa tra 13 e 17 anni che soffrivano di moderata angoscia a causa del diabete e che avessero completato le misure di gestione del diabete e angoscia del diabete. Gli indicatori glicemici sono stati estratti dalle cartelle cliniche e gli indirizzi dei partecipanti sono stati utilizzati per determinare l’indice di deprivazione dell’area di provenienza (ADI, Area Deprivation Index), mentre i loro caregiver hanno riferito dati per lo stato sociale soggettivo.
Ebbene, livelli più elevati di svantaggio relativamente al quartiere di residenza erano significativamente associati a livelli più elevati di emoglobina A1c e di glucosio, ma la stato sociale soggettivo riferito dei caregiver era più fortemente associato a tutti gli indicatori glicemici, alla gestione del diabete e al disagio derivante dal diabete. “Lo screening per lo stato sociale soggettivo riferito dai caregiver può identificare gli adolescenti che trarrebbero beneficio da un supporto aggiuntivo” concludono gli autori.
Fonte: Diabet Med. 2023
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/dme.15097
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