Associazione tra CumAIP e prediabete
Uno studio pubblicato sulla rivista Cardiovascular Diabetology ha esaminato l’associazione tra l’esposizione cumulativa all’indice aterogenico del plasma (CumAIP) e lo […]
Essere attivi fisicamente – soprattutto svolgendo esercizi di intensità da moderata a vigorosa come una camminata veloce, la corsa, il ciclismo – aiuta a ridurre il rischio di diabete di tipo 2 anche nelle persone con un alto rischio genetico. A mostrarlo è una ricerca pubblicata dal British Journal of Sports Medicine a cura di un team dell’Università di Sydney, in Australia.
Lo studio ha coinvolto 59.325 pazienti inseriti nel database UK Biobank che indossavano, all’inizio dello studio, un accelerometro al polso. I partecipanti sono stati seguiti per sette anni e sono stati raccolti dati sulla salute a partire da informazioni genetiche e stile di vita.
Le persone con un punteggio di rischio genetico elevato avevano un rischio 2,4 volte più alto di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a quelle con un rischio genetico basso.
Lo studio ha mostrato, però, che dedicarsi a più di un’ora di attività fisica da moderata a intensa al giorno si associava a un rischio inferiore del 74% di sviluppare diabete di tipo 2 .
“Attraverso uno stile di vita attivo si può contrastare gran parte del rischio genetico di diabete”, conclude Melody Ding, autrice senior dello studio.
Fonte: British Journal of Sports Medicine 2023
https://bjsm.bmj.com/content/early/2023/06/05/bjsports-2022-106653
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