Dopo il Covid l’Oms Europa lancia la prima rete paneuropea per il controllo delle malattie

L’Oms Europa ha lanciato congiuntamente la Rete paneuropea per il controllo delle malattie (Ndc) con l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa). L’Nds sarà ospitato dall’Ukhsa, con l’amministratore delegato dell’Ukhsa, Dame Jenny Harries, come presidente ad interim del gruppo direttivo.

In quanto rete di reti di sicurezza sanitaria, la missione dell’Ndc è rafforzare la preparazione della regione europea dell’Oms, che copre 53 paesi in tutta Europa e in Asia centrale, identificando e mitigando in modo proattivo i potenziali rischi prima che si trasformino in minacce regionali o globali.

L’Ndc dovrà:
– svolgere un ruolo vitale nel mantenere le persone al sicuro facilitando la collaborazione e la condivisione delle conoscenze tra nazioni, agenzie sanitarie pubbliche, mondo accademico e società civile;

– promuovere standard comuni per contribuire a facilitare un approccio unificato alla gestione delle malattie in Europa e in Asia centrale;

– sfruttare le reti esistenti riunite attraverso l’Oms Europa e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per creare opportunità di collaborazione tecnica e ricerca;

– promuovere lo sviluppo di approcci innovativi facilitando la condivisione di casi di studio, competenze tecniche, migliori pratiche e risorse per aiutare i membri dell’Ndc e gli Stati membri europei dell’Oms a sviluppare nuove competenze e partenariati;

– E migliorare il coordinamento interdisciplinare tra i settori animale, umano e ambientale a livello nazionale, regionale e globale, adottando un approccio One Health al controllo delle malattie.

“L’Europa e il mondo non erano preparati per il Covid-19, nonostante i ripetuti avvertimenti degli scienziati che prima o poi si sarebbe verificata una pandemia globale – ha affermato Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa – La pandemia ha messo a nudo le debolezze della nostra architettura sanitaria regionale e globale. Reazioni affrettate e non informate dalla scienza hanno portato alla chiusura delle frontiere, all’accumulo di vaccini e alla condivisione inadeguata dei dati sanitari. I nostri sistemi politici e sanitari semplicemente non erano attrezzati per affrontare una pandemia di queste dimensioni e gravità. La prossima pandemia o emergenza sanitaria globale potrebbe essere anche peggiore, quindi dobbiamo prepararci adesso”.


Una delle raccomandazioni chiave formulate nel 2021 da una commissione indipendente sugli insegnamenti tratti dalla pandemia, presieduta dall’ex primo ministro italiano Mario Monti, è stata quella di istituire una rete paneuropea per il controllo delle malattie. Questo perché la regione è vasta e si estende dall’Atlantico all’Oceano Pacifico. Il coordinamento e la condivisione delle informazioni in questa regione così diversificata pone una serie di sfide, che sono state esacerbate dalla pandemia di Covid.

“Nella sua essenza, come previsto dalla Commissione Monti, l’Ndc rappresenta una visione audace per il futuro: un futuro in cui i dati fluiscono, la conoscenza è condivisa e le risorse sono mobilitate in modo efficace – ha continuato Kluge -. È una piattaforma che trascende i confini, colmando le divisioni che storicamente hanno ostacolato la nostra capacità di rispondere in modo rapido e deciso alle minacce sanitarie”.

Dame Jenny Harries ha sottolineato: “Gli agenti patogeni non hanno rispetto per i confini. La realtà che emerge dal Covid è che queste minacce non sono limitate ad aree specifiche: sono globali e come tali richiedono una risposta globale. La cooperazione tra i paesi è quindi fondamentale per proteggere la salute delle persone, indipendentemente dalla nazionalità o dal luogo in cui si trovano”.

Ha poi aggiunto: “La gamma di minacce alla sicurezza sanitaria che affrontiamo come comunità globale è significativa, diversificata e in crescita. Stiamo già affrontando grandi sfide sanitarie derivanti da malattie infettive come il vaiolo e il Covid; dalla resistenza antimicrobica; da agenti patogeni zoonotici emergenti come Zika e dengue; da malattie di origine alimentare; e da rischi ambientali, chimici e radiologici. Se vogliamo combatterli efficacemente, dobbiamo lavorare insieme”.

L’Ndc sarà più inclusivo rispetto alle precedenti reti di controllo delle malattie, inglobando sia l’Unione Europea (UE) che i paesi extra-UE, e riunirà organismi multilaterali dell’UE, delle Nazioni Unite e dell’Asia centrale.

“È un grande onore personale e professionale essere stato invitato a presiedere il gruppo direttivo nelle prime fasi del nuovo Ndc – ha concluso Dame Jenny Harries -. L’Uksa ha fatto della cooperazione e della collaborazione oltre i confini internazionali una delle principali priorità. Abbiamo sviluppato partnership con organizzazioni governative, accademiche e del settore privato in tutto il mondo per condividere dati, competenze e approfondimenti; costruire e migliorare le capacità; e cooperare nella ricerca per consentire al mondo di rispondere in modo più efficace alle minacce sanitarie che affrontiamo. Presiedere l’avvio dell’Ndc è ancora un altro esempio dell’impegno della Gran Bretagna per la sicurezza sanitaria regionale e globale”.

Kluge ha concluso sottolineando: “Convocando questo primo incontro della Rete, ci troviamo in un momento cruciale della storia. Le sfide che affrontiamo non hanno precedenti nella loro portata e complessità, dalla continua minaccia di malattie infettive allo spettro del cambiamento climatico e dell’instabilità geopolitica. Di fronte a sfide così scoraggianti, la creazione di un Ndc paneuropeo incarna il nostro costante impegno a creare legami più forti di cooperazione e solidarietà per contrastare le malattie infettive e le emergenze sanitarie. Serve come testimonianza della nostra determinazione condivisa.

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