Esercizio fisico in pazienti con diabete di tipo 1: meglio non esagerare e personalizzare con attenzione

Secondo uno studio pubblicato su Acta Diabetologica, nelle persone con diabete di tipo 1 l’esercizio fisico alla massima intensità aumenta il danno muscolare e intestinale rispetto alle persone sane. “Il danno muscolare indotto dall’esercizio dipende dall’intensità e dalla durata dell’esercizio e dalla sensibilità individuale. Lo stress meccanico e metabolico può disturbare la microflora intestinale. Noi abbiamo voluto valutare alcuni marcatori di danno muscolare selezionati e la concentrazione di zonulina dopo un esercizio di massima intensità negli uomini con diabete di tipo 1 (T1D) rispetto a controlli sani” afferma Bartłomiej Matejko, dello Jagiellonian University Medical College, Cracovia, Polonia, autore principale del lavoro.

I ricercatori hanno studiato 16 pazienti con T1D e 28 controlli abbinati per età, indice di massa corporea e percentuale di grasso corporeo. Il gruppo T1D aveva una durata del diabete di 11,3 anni, e un livello medio di emoglobina glicata subottimale di 7,2%. I soggetti sono stati sottoposti a un test su tapis roulant fino a esaurimento. La concentrazione di lattato è stata valutata nel sangue arterioso al basale, tre e 20 minuti dopo il test. I livelli di cortisolo, testosterone, fattore di necrosi tumorale α, mioglobina, lattato deidrogenasi, zonulina e vitamina D sono stati valutati nel sangue venoso della fossa cubitale prima e 60 minuti dopo il test.

Ebbene, i pazienti affetti da T1D presentavano valori basali più elevati di zonulina, concentrazione di mioglobina, rapporto testosterone/cortisolo, e valori inferiori di assorbimento massimo di ossigeno. Dopo l’aggiustamento per i valori basali, i gruppi differivano nei livelli di zonulina, lattato deidrogenasi e mioglobina, nel rapporto testosterone/cortisolo e nella concentrazione di lattato determinata 20 minuti dopo l’esercizio.

“Nei pazienti con attività fisica ridotta e diabete di tipo 1, l’esercizio ad altissima intensità deve essere raccomandato con cautela. L’osservazione dell’indice anabolico-catabolico può aiutare a personalizzare l’intensità dello sforzo in questa popolazione” concludono gli autori.

Fonte: Acta Diabetol. 2023

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37481476/

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