Associazione tra CumAIP e prediabete
Uno studio pubblicato sulla rivista Cardiovascular Diabetology ha esaminato l’associazione tra l’esposizione cumulativa all’indice aterogenico del plasma (CumAIP) e lo […]
I risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Diabetes Research suggeriscono l’esistenza di un’associazione tra alti valori del rapporto neutrofili-linfociti (NLR) e un’elevata emoglobina glicata (HbA1c) nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, e indicano che NLR dovrebbe essere considerato un marcatore del controllo glicemico in aggiunta all’HbA1c in tale popolazione.
“L’emoglobina glicata (HbA1c) è un marcatore clinico comunemente usato per monitorare il controllo dei pazienti con diabete mellito di tipo 2 (T2DM). Tuttavia, esso non è in grado di identificare i cambiamenti infiammatori in corso nel corpo. Questi fattori potrebbero invece essere facilmente identificati e monitorati tramite il rapporto neutrofili-linfociti” afferma Tiruneh Adane, della University of Gondar, Etiopia, che ha diretto il gruppo di lavoro.
I ricercatori hanno voluto indagare la relazione tra NLR e controllo glicemico nel T2DM esaminando gli studi al riguardo in vari database pubblicati fino a luglio 2021. Per stimare la differenza media standardizzata (SMD) è stato utilizzato un modello a effetti casuali. Sono state condotte un’analisi di metaregressione, sottogruppo e sensibilità per cercare potenziali fonti di eterogeneità.
Gli esperti hanno incluso 13 studi nella loro revisione, e hanno visto che la SMD dei valori NLR tra i gruppi di controllo con scarsa e buona glicemia era pari a 0,79. L’analisi dei dati ha anche mostrato che un NLR elevato era significativamente associato a uno scarso controllo glicemico nei pazienti con T2DM.
J Diabetes Res. 2023
https://www.hindawi.com/journals/jdr/2023/3117396/
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