Polmonite acquisita in comunità, sviluppati modelli che prevedono rischio di ricovero

Un team guidato da Todd Florin, del Lurie Children’s Hospital di Chicago (USA), ha sviluppato modelli di previsione del rischio accurati e pratici per valutare i casi di polmonite acquisita in comunità (CAP) pediatrica. I modelli sono stati descritti su The Lancet Child & Adolescence Health e sebbene necessitino di un’ulteriore validazione, potrebbero diventare uno strumento prezioso per i medici, andando a fornire una valutazione del rischio personalizzata per ogni bambino e aiutando a prendere decisioni più informate e a migliorare la gestione della malattia.

Partendo dal fatto che vi sono pochi strumenti affidabili per prevedere quanto sarà grave la polmonite in un bambino, l’obiettivo principale dello studio era creare un modello di previsione del rischio per distinguere i casi di polmonite lieve da quelli moderati o gravi, aiutando così i medici del pronto soccorso nella decisione di ricoverare o meno il piccolo paziente. Lo studio è stato condotto tra il 2019 e il 2021 in 73 pronto soccorso pediatrici di 14 paesi. Sono stati inclusi oltre 2.200 bambini di età compresa tra 3 mesi e 14 anni con diagnosi di polmonite, classificata in tre livelli: lieve, ovvero trattata a casa o con un ricovero inferiore a 24 ore senza necessità di ossigeno o flebo; moderata, con ricovero di almeno 24 ore o che ha richiesto ossigeno o flebo; grave, con necessità di cure intensive, ventilazione, drenaggio toracico o altre procedure salvavita.

Dei 2.200 bambini studiati, circa il 58% ha avuto una polmonite lieve, il 36,5% moderata e il 5,4% grave. L’analisi ha identificato alcuni fattori clinici chiave associati a un rischio maggiore o minore di sviluppare una forma moderata/grave di polmonite. Il fattore protettivo più comune è stata la congestione nasale. Di contro, i fattori di rischio maggiore sono stati: dolore addominale, rifiuto di bere, aver già assunto antibiotici prima di arrivare in pronto soccorso, rientramenti toracici, con la pelle tra le costole che si ritira durante la respirazione, frequenza respiratoria e cardiaca più alte della norma per l’età e bassi livelli di ossigeno nel sangue, specialmente con saturazione inferiore al 90%. Il modello sviluppato, dunque, si è dimostrato molto accurato nel distinguere i casi lievi da quelli che richiedevano una maggiore attenzione.

Fonte: Lancet Child Adolesc Health 2025

https://www.thelancet.com/journals/lanchi/article/PIIS2352-4642(25)00094-X/abstract

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