Ondate di calore. L’alert dell’Unicef: Nel 2050 in Italia saranno 8,7 mln i bambini esposti
21.07.2023 | Quotidiano Sanità
Nel mondo sono 559 milioni i bambini esposti a un’alta frequenza di ondate di calore (in media 4,5 o più all’anno. Inoltre, 624 milioni di bambini sono esposti a una delle altre tre condizioni di caldo elevato: durata elevata dell’ondata di calore, gravità elevata dell’ondata di calore o temperature estremamente elevate. E il quadro potrebbe peggiorare entro il 2050: tutti i 2,02 miliardi di bambini saranno esposti a un’alta frequenza di ondate di calore, indipendentemente dal fatto che il mondo raggiunga uno “scenario a basse emissioni di gas serra” con un riscaldamento stimato di 1,7 gradi nel 2050 o uno “scenario ad altissime emissioni di gas serra” con un riscaldamento stimato di 2,4 gradi nel 2050.
Queste le stime che arrivano dall’Unicef che coinvolgono anche il nostro Paese con previsioni preoccupanti: nel 2050 in Italia saranno 8,7 in uno scenario a basse emissioni, 9,7 in uno scenario a emissioni molto elevate,
I rischi per i bambini. Da anni l’Unicef lancia allarmi sulle ondate di calore. Dannose, spiega una nota, soprattutto per i bambini, perché hanno una minore capacità di regolare la loro temperatura corporea rispetto agli adulti. Più i bambini sono esposti a ondate di calore, maggiori sono le loro probabilità di avere problemi di salute, comprese malattie respiratorie croniche, asma e malattie cardiovascolari. I neonati e i bambini piccoli sono esposti a più alti rischi di mortalità legata al caldo. Le ondate di calore possono avere effetti sull’ambiente in cui vivono i bambini, la loro sicurezza, nutrizione e accesso all’acqua, sull’istruzione e sul loro sostentamento futuro.
Già adesso, prosegue la nota dell’Unicef, 1 bambino su 3 vive in paesi che affrontano temperature estremamente elevate e circa 1 su 4 è esposto a un’alta frequenza di ondate di calore. Questo dato potrà solo peggiorare. Ancora più bambini subiranno le conseguenze di ondate di calore più lunghe, calde e frequenti nei prossimi 30 anni, minacciando la loro salute e il benessere.
La durata delle ondate di calore elevate attualmente ha conseguenze su 538 milioni (o il 23%) dei bambini a livello globale. Questo numero salirà a 1,6 miliardi nel 2050 con un riscaldamento di 1,7 gradi e a 1,9 miliardi di bambini con un riscaldamento di 2,4 gradi, sottolineando l’importanza di misure urgenti e drastiche di mitigazione delle emissioni e di adattamento per contenere il riscaldamento globale e proteggere le vite umane.
A seconda del grado di riscaldamento globale raggiunto, milioni di bambini in più saranno esposti a ondate di calore e temperature estreme. I bambini delle regioni settentrionali, in particolare dell’Europa, subiranno gli aumenti maggiori delle ondate di calore di elevata intensità e, entro il 2050, quasi la metà di tutti i bambini dell’Africa e dell’Asia sarà esposta in modo prolungato a temperature estremamente elevate.
In Italia non abbassare la guardia. “L’Italia si trova nella cosiddetta zona hotspot del Mediterraneo, cioè è tra le aree che si riscaldano più rapidamente rispetto all’aumento della media globale – ha dichiarato Andrea Iacomini, Portavoce dell’Unicef Italia – in Italia nel 2020 erano 6,1 milioni i minorenni esposti a un’alta frequenza di ondate di calore: nel 2050 saranno 8,7 in uno scenario a basse emissioni, 9,7 in uno scenario a emissioni molto elevate. Per quanto riguarda la durata delle ondate di calore, nel 2020 avevamo 7,2 milioni di minorenni esposti a una durata elevata, nel 2050 ne avremo 8,7 in uno scenario a basse emissioni, 9,2 in uno scenario a emissioni molto elevate. Sono dati preoccupanti, sui cui non dobbiamo abbassare la guardia”.
Questi risultati, avverte l’Unicef, sottolineano il bisogno urgente di adattare i servizi su cui i bambini fanno affidamento all’inevitabile impatto del riscaldamento globale. Quanto saranno devastanti questi cambiamenti dipenderà dalle azioni che intraprendiamo adesso. Come minimo, avverte l’Unicef “i governi devono limitare urgentemente il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius e raddoppiare i fondi per l’adattamento climatico entro il 2025. Questo è l’unico modo per salvare le vite il futuro dei bambini e il futuro del pianeta”.
L’Italia si sta dotando di un Piano Nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici e per questo l’Unicef chiede di intervenire nei sei settori cruciali per l’infanzia: acqua, strutture sanitarie e igiene (WASH), salute, nutrizione, istruzione, politiche sociali e protezione dell’infanzia; di mettere bambini e adolescenti in condizione di agire attraverso una formazione strutturale sui cambiamenti climatici, inclusa la riduzione del rischio da disastri naturali; di consultare i bambini e i giovani sia in fas dEi stesura, sia nelle fasi di realizzazione, monitoraggio e valutazione delle politiche climatiche.