Tumori. Stabili i numeri del cancro in Italia, nel 2024 stimati 390.100 nuovi casi
Buone notizie sul fronte del cancro, nel 2024 le diagnosi sono stabili rispetto al biennio precedente e il […]
Più di mezzo miliardo di donne che lavorano non beneficiano nelle leggi nazionali di tutele essenziali per la maternità. Solo il 20% dei paesi richiede ai datori di lavoro di fornire ai dipendenti pause retribuite e strutture per l’allattamento al seno o l’estrazione del latte. Meno della metà dei bambini sotto i 6 mesi di età sono allattati esclusivamente al seno.
Questi i numeri emersi in occasione della Settimana Mondiale dell’Allattamento al Seno che si tiene ogni anno la prima settimana di agosto, con il sostegno dell’Oms, dell’Unicef e di molti Ministeri della Salute e partner della società civile.
Il tema di quest’anno si concentrerà sull’allattamento al seno e sul lavoro, con l’obiettivo di costruire un’opportunità strategica per sostenere i diritti essenziali della maternità a supporto dell’allattamento al seno: congedo di maternità per un minimo di 18 settimane, idealmente più di 6 mesi, e successivo supporto sul posto di lavoro.
“Si tratta di questioni urgenti per garantire che le donne possano allattare finché lo desiderano” sottolinea l’Onu perché “le donne non dovrebbero dover scegliere tra l’allattamento al seno dei propri figli e il proprio lavoro”, soprattutto quando più di mezzo miliardo di lavoratrici non ricevono le cure di maternità di base e molte altre si ritrovano senza supporto quando tornano al lavoro.
Per questo l’Oms lancia dei messaggi chiave:
I responsabili politici possono far funzionare l’allattamento al seno e il lavoro_
I datori di lavoro e i dirigenti possono far funzionare l’allattamento al seno e il lavoro fornendo:
I colleghi possono aiutare a far funzionare l’allattamento al seno e il lavoro
E’ disponibile una nuova versione dell’app MSD Salute: non dimenticare di aggiornarla!