Correlazione tra gruppi sanguigni AB0 e cancro della testa e del collo
Un gruppo di ricercatori ha condotto una revisione sistematica per esaminare la correlazione tra gruppi sanguigni ABO e le neoplasie […]
Nonostante i progressi nel trattamento del cancro della testa e del collo, praticamente tutti i pazienti sperimentano tossicità indotte dalla chemio-radioterapia. La mucosite orale (OM) e la disfagia sono tra conseguenze sgradite più diffuse con un impatto importante sui pazienti poiché ostacolano i risultati del trattamento e diminuiscono la qualità della vita. Una previsione il più possibile accurata dei casi gravi è quindi fondamentale per migliorare le strategie di gestione e, in ultima analisi, i risultati per i malati.
Un’equipe di ricercatori ha eseguito una scoping review con lo scopo di descrivere in modo esaustivo gli elementi predittivi di queste condizioni valutandone criticamente l’efficacia, la metodologia e la reportistica. Gli esperti hanno esplorato diversi database e selezionando 174 studi, 73 dei quali focalizzati sui predittori della OM, 97 su quelli della disfagia e 4 sugli elementi di predizione sia della OM che della disfagia. Questi fattori includono i dati demografici dei pazienti, la classificazione del tumore, il regime chemio radioterapico utilizzato, la dose di radiazioni somministrata, gli organi e le strutture irradiate, i fattori genetici e i risultati degli esami clinici di laboratorio. In particolare, molte indagini hanno condotto solamente analisi univariate o si sono concentrate esclusivamente su alcuni tipi di predittori.
Negli studi inclusi per la valutazione sono stati riportati numerosi modelli predittivi: otto per l’OM acuta, cinque per la disfagia acuta e nove per la forma tardiva. L’Area Under the Receiver Operating Characteristic Curve (AUC) variava tra 0,65 e 0,81, 0,60 e 0,82, e 0,70 e 0,85 per i modelli predittivi di mucosite orale acuta, disfagia acuta e disfagia tardiva, rispettivamente.
Gli Autori hanno identificato diverse possibilità di miglioramento ed evidenziano la necessità di una validazione esterna con campioni sufficientemente ampi, di un’ulteriore standardizzazione delle definizioni dei predittori e degli esiti, nonché di una reportistica più completa per facilitare la riproducibilità.
Fonte: Cancers 2023
https://www.mdpi.com/2072-6694/15/23/5705
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