Divario tra salute e longevità si allarga a livello globale
Uno studio pubblicato su JAMA Network evidenzia una crescente discrepanza tra la durata della vita (lifespan) e la durata della […]
Un recente studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology ha rivelato un metodo promettente per ridurre il rischio di insufficienza renale acuta (AKI) nei pazienti con sindromi coronariche acute (ACS) sottoposti a intervento coronarico percutaneo. L’AKI è una complicanza comune in questi pazienti, spesso causata dall’uso di mezzo di contrasto (CM) durante la procedura. Tuttavia, uno studio condotto in quattro centri italiani tra il 2020 e il 2022 ha dimostrato che la minimizzazione del volume di CM può essere una strategia efficace per prevenire l’AKI.
Lo studio ha coinvolto 550 partecipanti con ACS, che sono stati assegnati casualmente in due gruppi: il gruppo di riduzione del volume di contrasto (CVR), in cui l’iniezione di CM è stata gestita dal sistema di deviazione CM DyeVert (Osprey Medical, Inc), e il gruppo di controllo, in cui è stata utilizzata una siringa di iniezione manuale o automatica convenzionale.
I risultati dello studio sono stati significativi. Il volume di CM era inferiore nel gruppo CVR (95 ± 30 mL rispetto a 160 ± 23 mL; P < 0.001). Inoltre, l’AKI si è verificata nel 16% dei partecipanti nel gruppo CVR e nel 24,3% dei partecipanti nel gruppo di controllo. Questo indica un rischio relativo di 0,66 (IC 95%: 0,47-0,93; P = 0,018), suggerendo che la riduzione del volume di CM ottenuta utilizzando il sistema di deviazione CM è efficace per la prevenzione dell’AKI nei pazienti con ACS sottoposti a procedure invasive.
Fonte: Journal of the American College of Cardiology
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0735109724001529?via%3Dihub
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