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Comprendere la rottura prematura delle acque (PPROM) prima della 23a settimana di gestazione: è questo l’obiettivo di uno studio pubblicato su BMJ Medicine. La ricerca è stata condotta da un team guidato da Laura Goodfellow, dell’Università di Liverpool, nel Regno Unito.
La rottura pretermine delle membrane (PPROM) è una complicanza della gravidanza in cui le membrane del sacco amniotico si rompono troppo presto. Generalmente, per le donne in cui la rottura si verifica dopo la 24a settimana di gravidanza vi è una buona prospettiva. Tuttavia, prima della 23a settimana di gestazione le prospettive sono spesso giudicate così scarse che viene in molti casi consigliata l’interruzione di gravidanza.
I ricercatori inglesi, al fine di raccogliere prove sulla gestione ottimale della PPROM, ha condotto uno studio su più di 300 donne con rottura della sacca prima della 23a settimana di gravidanza. Dall’analisi è emerso che la sopravvivenza neonatale, sebbene ancora piuttosto bassa, è migliore di quanto si pensasse. Due terzi delle donne nel Regno Unito continuano la gravidanza, di cui il 44% ha bambini nati vivi e il 26% porta a casa il figlio. Inoltre, oltre la metà dei bambini sopravvissuti non sembra presentare gravi complicanze, alla dimissione. Infine, lo studio mostra che esiste un rischio di morte materna secondaria alla sepsi nelle donne con PPROM precoce. Tuttavia, il 10% delle donne con PPROM precoce che hanno optato per l’interruzione della gravidanza ha comunque sviluppato sepsi, rispetto al 13% delle donne che hanno scelto di continuare la gravidanza.
Fonte: BMJ Medicine 2024
https://bmjmedicine.bmj.com/content/3/1/e000729