Psoriasi: l’ormone epcidina responsabile dell’insorgenza della malattia cutanea?

Secondo una recente ricerca pubblicata da Nature Communications, l’ormone epcidina sarebbe responsabile dell’insorgenza della psoriasi. Si tratta della prima volta che questo ormone viene preso in considerazione come potenziale fattore causale della malattia cutanea.
Già in passato alcuni studi avevano segnalato alte concentrazioni di ferro nelle cellule della pelle dei pazienti psoriasici. Tuttavia, la causa di questo eccesso di ferro e la sua importanza sono rimasti fino a oggi poco chiari.

Lo studio pubblicato da Nature Communications – condotto da un team di ricerca internazionale coordinato dall’Università di Bath, nel Regno Unito – evidenzia che l’epcidina sarebbe il responsabile di questa associazione. Questo l’ormone controlla la quantità di ferro assorbita dal cibo e rilasciata. Negli individui sani viene prodotto nel fegato, ma i ricercatori dello studio hanno scoperto che nelle persone con psoriasi l’epcidina viene generato anche dalla pelle, dove è coinvolto in molte funzioni essenziali, tra cui la guarigione delle ferite, la produzione di collagene e la funzione immunitaria.

Il sovraccarico di ferro nella pelle può essere pericoloso, perché amplifica gli effetti dannosi della luce ultravioletta e causa malattie croniche iperproliferative, tra cui, appunto, la psoriasi.

Nello studio i ricercatori hanno osservato che gli animali di laboratorio, dopo essere stati esposti ad alti livelli di epcidina prodotta dalla pelle, sviluppavano una forma di psoriasi. La sovrabbondanza dell’ormone ha fatto sì che le cellule della pelle degli animali trattenessero molto più ferro del necessario e che questo sovraccarico abbia portato sia ad un’iperproliferazione delle cellule della pelle, sia a un’elevata concentrazione di neutrofili, causa a sua volta dell’infiammazione nello strato più superficiale della pelle. Questi due fenomeni sono le caratteristiche principali della psoriasi nell’uomo.

Fonte: Nature Communications 2024

https://www.nature.com/articles/s41467-024-50993-8

Contenuti simili

I più visti