Diabete e vaccinazione antipneumococcica: impatto su ospedalizzazione e mortalità generale

Diventare anziani e/o essere affetti da malattie croniche comporta una maggiore suscettibilità alle patologie infettive con conseguente aumento del tasso di morbilità e mortalità. In particolare il diabete mellito (DM), a causa del suo impatto sul sistema immunitario, provoca una maggiore suscettibilità alle infezioni con rischio più elevato di ricovero ospedaliero e di morte per malattie infettive.1 Tra i patogeni che colpiscono maggiormente i pazienti diabetici c’è lo Streptococcus pneumoniae o pneumococco, responsabile della maggior parte dei casi di polmonite acquisita in comunità, di cui sono noti oltre 90 sierotipi. Le malattie causate da S. pneumoniae possono essere di gravità variabile: otite media, sinusite e congiuntivite sono generalmente più lievi, mentre polmonite, meningite e sepsi conducono con maggiore frequenza i pazienti in ospedale e a decesso. Gli esiti più gravi correlati all’infezione da pneumococco sono la malattia pneumococcica invasiva (IPD) e la polmonite pneumococcica (PP).1

Diabete mellito e rischio di malattia da pneumococco

Se consideriamo che i soggetti con DM sono esposti ad un rischio aumentato fino a 1,4 volte di PP e da 1,4 a 4,6 volte di IPD, nonché a una maggiore incidenza di ricoveri ospedalieri riconducibili a queste due condizioni, nella popolazione con diabete è altamente raccomandata la vaccinazione antipneumococcica. Contro lo pneumococco sono disponibili due tipologie di vaccini: i vaccini polisaccaridici (PPV), contenenti polisaccaridi capsulari purificati dell’agente patogeno, e i vaccini coniugati (PCV), contenenti antigeni derivati ​​dai sottotipi più virulenti coniugati a vettori proteici.

Nella popolazione adulta la vaccinazione con PPV, autorizzata in soggetti con determinate patologie o condizioni predisponenti e in funzione della tipologia di vaccino PCV utilizzato, rappresenta un valido scudo protettivo contro 23 sierotipi di S. pneumoniae, la cui efficacia aiuta a prevenire il 50-70% delle IPD negli adulti.1 La vaccinazione con PCV è raccomandata nella coorte dei 65 anni e nelle persone di tutte le età in condizioni di salute tali da esporle a un maggior rischio di complicanze da malattia pneumococcica.

Patologie associate ad aumento delle infezioni da pneumococco

La presenza di patologie predisponenti può indurre un aumentato rischio di infezione pneumococcica severa e delle sue complicanze. Per questo motivo il PNPV 2023-20252 raccomanda la vaccinazione antipneumococcica a tutti coloro che presentino le seguenti patologie o condizioni predisponenti:

❏ alcolismo cronico;

❏ asplenia anatomica o funzionale e candidati alla splenectomia;

❏ cardio/pneumo/epatopatie croniche;

❏ diabete mellito;

❏ emoglobinopatie quali anemia falciforme e talassemia;

❏ epatopatie croniche, inclusa cirrosi epatica ed epatopatie croniche evolutive da alcol;

❏ immunodeficienze congenite o acquisite;

❏ infezione da HIV;

❏ insufficienza renale/surrenalica cronica, sindrome nefrosica;

❏ malattie polmonari croniche;

❏ neoplasie diffuse;

❏ patologie onco-ematologiche (leucemie, linfomi e mieloma multiplo);

❏ patologie richiedenti un trattamento immunosoppressivo a lungo termine;

❏ portatori di impianto cocleare;

❏ soggetti con perdite liquorali da traumi o intervento chirurgico;

❏ trapianto d’organo o di midollo;

❏ difetti congeniti e acquisiti del complemento.2

In questi casi, secondo quanto riportato nel nuovo PNPV 2023-2025, è previsto un numero di dosi come da scheda tecnica a seconda dell’età e in funzione della patologia o condizione. Per bambini >2 anni e adulti, schedula sequenziale PCV/PPSV23 (una prima dose di PCV seguita ad almeno 8 settimane di distanza da una dose di PPSV23).2

La vaccinazione è considerata uno dei metodi più efficaci per prevenire le infezioni da pneumococco, associate a rilevante morbilità e mortalità, nei soggetti immunocompromessi.1 Gilbertson e colleghi hanno riportato una limitata, ma significativa associazione tra la vaccinazione pneumococcica e una minore mortalità e rischio più ridotto di ospedalizzazione nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale. Allo stesso modo, Blinova e colleghi hanno dimostrato che la vaccinazione pneumococcica nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e diabete mellito può migliorare il decorso della BPCO riducendo il numero di riacutizzazioni.

Rimane il fatto, tuttavia, che le raccomandazioni sulla vaccinazione antipneumococco in tutto il mondo sono molto eterogenee:1 la vaccinazione con PCV è raccomandata in alcuni paesi come Polonia e Slovacchia, mentre quella con PPV in altri come Danimarca, Germania e Spagna, mentre in paesi come Italia, Francia e Stati Uniti viene raccomandata la vaccinazione con PCV seguita da quella con PPV al fine di sfruttare i benefici di entrambi i vaccini.1

Ricoveri e decessi nella popolazione adulta con diabete

Nella presente revisione sistematica, condotta fino al 31 gennaio 2023 per valutare l’impatto della vaccinazione pneumococcica nei pazienti adulti con diabete, solo due studi (su oltre 68 mila soggetti) dei 2738 individuati complessivamente dalla revisione sono stati presi in considerazione dai ricercatori per verificare se la vaccinazione antipneumococcica avesse avuto o meno un impatto positivo nella riduzione dei ricoveri o dei decessi. E l’analisi dei risultati lo ha ampiamente confermato, grazie sia ai meccanismi diretti come la riduzione delle infezioni da pneumococco sia ai meccanismi indiretti; è stato dimostrato, per esempio, che le infezioni da pneumococco possono peggiorare il controllo glicemico nei pazienti con diabete e aumentare la glicemia nei pazienti non diabetici.1 Inoltre, le infezioni da pneumococco possono anche essere associate a un numero maggiore di eventi cardiovascolari, pur se nei due studi inclusi nella revisione non è stato osservato un rischio più elevato di ospedalizzazione o morte.

Schedula sequenziale della vaccinazione antipneumococco

Questa revisione sistematica ha cercato di valutare l’efficacia della vaccinazione pneumococcica sul rischio di mortalità per tutte le cause e di ospedalizzazione nella popolazione diabetica adulta. Tentativo particolarmente importante a causa dell’alto rischio di eventi avversi in caso di polmonite pneumococcica in questa popolazione di pazienti con diabete a causa della ridotta risposta immunitaria, ma anche in pazienti considerati ad alto rischio per altri motivi.

Uno scenario che potrebbe avere un impatto rilevante sulle politiche di sanità pubblica e, in ultima analisi, sul peso della malattia diabetica tenendo conto dei 537 milioni di adulti (tra i 20 e i 79 anni) in tutto il mondo che soffrono di diabete. Inoltre, considerato l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche, è ipotizzabile che la vaccinazione venga implementata nel prossimo futuro.1 Senza dimenticare come la pandemia di COVID-19 ha rapidamente cambiato lo stile di vita e la gestione della malattia dei pazienti anziani con diabete con impatto negativo sull’immunizzazione di routine.

La vaccinazione antipneumococco con vaccino coniugato rappresenta, dunque, un efficace strumento di prevenzione della polmonite e di altre forme invasive di malattia pneumococcica da offrire prioritariamente alla coorte dei sessantacinquenni. L’offerta va eventualmente integrata, secondo quanto riportato nel nuovo PNPV 2023-2025, adottando una schedula sequenziale (PCV+PPV), che prevede in questo caso due dosi: una prima dose di vaccino coniugato (PCV) e una seconda di vaccino polisaccaridico (PPV), senza invertire l’ordine delle due vaccinazioni.2,3

Inoltre, la vaccinazione antipneumococco può essere offerta simultaneamente ad altre vaccinazioni, inclusa la vaccinazione antinfluenzale (che può rappresentare un’occasione opportuna per proporre il vaccino anti-pneumococco), ma può anche essere somministrata indipendentemente e in qualsiasi stagione dell’anno: infatti, mentre il vaccino antinfluenzale deve essere ripetuto ogni anno, quello antipneumococco viene somministrato, secondo le attuali indicazioni, una sola volta nella vita.3

Bibliografia

  1. Del Riccio M, Boccalini S, Cosma C, Vaccaro G, Bonito B, Zanella B, Salvati C, Giorgetti D, Rigon L, Biamonte MA, Monami M, Bonanni P, Bechini A. Effectiveness of pneumococcal vaccination on hospitalization and death in the adult and older adult diabetic population: a systematic review. Expert Rev Vaccines. 2023 Jan-Dec;22(1):1179-1184. doi: 10.1080/14760584.2023.2286374. Epub 2023 Nov 27. PMID: 37990793. https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/14760584.2023.2286374?scroll=top&needAccess=true
  2. Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto.spring?id=95963&page=newsett
  3. Ministero della Salute. Vaccinazioni. Persone di età ≥ 60 anni. https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/dettaglioContenutiVaccinazioni.jsp?lingua=italiano&id=4810&area=vaccinazioni&menu=fasce.

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