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La Conferenza delle Regioni raggiunge l’accordo sul riparto del Fondo Sanitario 2024
La Conferenza delle Regioni del 25 luglio ha approvato all’unanimità la proposta di riparto del Fondo Sanitario Nazionale […]
Dato che il disturbo depressivo maggiore (MDD) rappresenta una condizione estremamente diversificata, al momento non esistono approcci sicuri per determinarne la gravità, gli endofenotipi o la risposta alla terapia. La depressione è una patologia multifattoriale e, in letteratura, la sua analisi è caratterizzata da variabilità dovuta in parte alla notevole complessità dei biomarcatori coinvolti, che spaziano dai processi neurotrofici e metabolici agli aspetti infiammatori, coinvolgendo anche componenti dei sistemi neuroendocrini e neurotrasmettitori.
Alcuni indicatori clinici si sono dimostrati abbastanza robusti da poter essere misurati attraverso diverse tecniche, ad esempio proteomica, genomica, metabolomica, neuroimaging, epigenetica e trascrittomica. Nell’ambito di questa analisi, emergono come elementi promettenti i marcatori di stress ossidativo, endocrino, infiammatorio, proteomico e di crescita.
Questa revisione narrativa esplora brevemente le ricerche che si sono concentrate sullo studio delle citochine infiammatorie, dei fattori di sviluppo periferico, nonché dei marcatori metabolici ed endocrini, come possibili biomarcatori fisiopatologici del disturbo depressivo maggiore e delle risposte al trattamento. Inoltre, sono state identificate associazioni tra alterazioni endocrine e metaboliche con il disturbo depressivo maggiore.
Fonte: Heliyon 2023
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