Edentulia parziale posteriore: differenze di sopravvivenza tra impianti corti e lunghi

Gli impianti dentali corti sono stati proposti come opzione di trattamento alternativa alle procedure di rigenerazione ossea per la riabilitazione delle creste alveolari riassorbite. Un team di ricercatori ha svolto un’indagine con la finalità di esaminare sistematicamente gli studi clinici randomizzati (RCT) che hanno confrontato impianti corti (≤6 mm) e impianti più lunghi (>6 mm) in termini di tassi di sopravvivenza, perdita ossea marginale perimplantare (MBL), prevalenza di perimplantite e di complicazioni tecniche.  Il protocollo di studio è stato registrato in PROSPERO (CRD42023485514).

Sono state esplorate in modo attento diverse banche dati elettroniche alla ricerca di RCT pubblicati fino a settembre del 2023 con follow-up di almeno 1 anno dopo il carico che confrontavano impianti corti a superfici ruvide con impianti più lunghi posizionati posteriormente nei mascellari di adulti parzialmente edentuli ma sani sul piano generale e parodontale. In particolare, sono stati esclusi i lavori con informazioni incomplete sul numero di pazienti e mancanti di follow-up o della definizione di “impianti corti”. Il rischio di bias è stato valutato con lo strumento Cochrane rivisto per gli studi clinici randomizzati mentre è stata fatta una meta-analisi a effetti fissi degli studi selezionati, per confrontare le variabili di esito, e a effetti casuali sulla base di confronti all’interno di ogni studio.

Gli esperti, alla fine, hanno selezionato 16 articoli per un totale di 408 impianti corti e 475 impianti più lunghi inseriti rispettivamente in 317 e 388 pazienti. I tassi di sopravvivenza degli impianti più lunghi in osso sano o di volume aumentato sono aumentati significativamente rispetto agli impianti corti (95%CI: 2-5%, p < 0,001). Gli impianti di lunghezza standard hanno mostrato un aumento, ma non statisticamente significativo, di MBL (95%CI: -0,17-0,04, p > 0,05) e della prevalenza di perimplantite (95%CI: 0-5%, p > 0,05). Non sono state osservate differenze rilevanti sul piano statistico tra impianti corti e lunghi in termini di complicazioni tecniche (95%CI a livello di impianto: -4-6%, p > 0,05).

Gli Autori concludono che gli impianti corti rappresentano un’opzione di trattamento alternativa promettente per la riabilitazione dei mascellari posteriori per evitare ulteriori procedure di aumento dello spessore osseo. Tuttavia, dovrebbero essere selezionati con cautela a causa di un tasso di sopravvivenza potenzialmente limitato rispetto agli impianti più lunghi. 

Fonte: Dent J (Basel) 2024 

https://www.mdpi.com/2304-6767/12/6/185

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