Alzheimer: la metilazione dell’mRNA di ND5 porta a disfunzione mitocondriale

Un team di ricercatori presso l’Università Johannes Gutenberg di Mainz (JGU) ha identificato un meccanismo che causa disfunzione mitocondriale nei pazienti con Alzheimer, risultando in una riduzione dell’apporto energetico al cervello. L’articolo è stato pubblicato su Molecular Psychiatry.

Un meccanismo di particolare interesse per regolare il destino post-trascrizionale dell’mRNA è la modifica dell’mRNA. Soprattutto l’entità della metilazione dell’mRNA m1A è molto discussa a causa delle differenze metodologiche. Tuttavia, un singolo sito m1A nell’mRNA mitocondriale ND5 è stato riportato all’unanimità da diversi gruppi. ND5 è una subunità del complesso I della catena respiratoria. È considerato essenziale per l’accoppiamento dell’ossidazione e del trasporto dei protoni.

Nello studio gli autori dimostrano che questo sito m1A potrebbe essere coinvolto nella fisiopatologia della malattia di Alzheimer (AD). Uno dei tratti patologici caratteristici di questa malattia neurodegenerativa è la disfunzione mitocondriale, indotta principalmente dall’amiloide β (Aβ). L’Aβ disturba principalmente le funzioni dei complessi I e IV della catena respiratoria. Tuttavia, il meccanismo molecolare della disfunzione del complesso I non è ancora del tutto compreso. 

I ricercatori hanno osservato una maggiore metilazione m1A dell’mRNA di ND5 in un modello di cellule AD e in pazienti con AD. La formazione di questa metilazione m1A è catalizzata dall’aumento dei livelli di proteina TRMT10C, che porta alla repressione della traduzione di ND5. Di conseguenza, hanno dimostrato per la prima volta che la metilazione m1A indotta da TRMT10C dell’mRNA di ND5 porta alla disfunzione mitocondriale. I risultati suggeriscono che questo meccanismo appena identificato potrebbe essere coinvolto nella disfunzione mitocondriale indotta da Aβ.

Fonte: Mol Psychiatry 2024

https://www.nature.com/articles/s41380-024-02421-y#Bib1

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