G7 Salute al via. Schillaci: “Riaffermare che la salute è un bene fondamentale per la società”
L'obiettivo comune è riaffermare che la salute è un bene fondamentale per la società". Così il ministro della […]
Un recente studio pubblicato sulla rivista Cell Reports ha aperto nuovi orizzonti nella comprensione della malattia di Alzheimer (AD). Gli autori dello studio hanno esaminato i piccoli vescicoli extracellulari (sEVs) rilasciati e assorbiti dalle cellule cerebrali, che contengono acidi nucleici bioattivi.
Si ipotizza che lo scambio di sEVs contribuisca alla diffusione stereotipata dei cambiamenti neuropatologici nel cervello malato. Gli autori dello studio hanno valutato l’mRNA proveniente da sEVs di cervelli post-mortem di individui non malati (ND) e di quelli con AD utilizzando tecniche di sequenziamento a lettura corta e lunga.
I risultati mostrano che i trascrittomi di sEVs sono distinti da quelli del tessuto in massa, mostrando un arricchimento per geni che includono mRNAs che codificano proteine ribosomiali e elementi trasponibili come LINE-1 specifico dell’uomo (L1Hs).
Inoltre, i sEVs di AD rispetto a quelli di ND mostrano un arricchimento di mRNAs correlati all’infiammazione e una deplezione di mRNAs di segnalazione sinaptica. Gli mRNAs di sEVs provenienti da neuroni primari murini coltivati, astrociti o microglia mostrano somiglianze con i sEVs del cervello umano e rivelano un confezionamento specifico per tipo cellulare.
Circa l’80% dei trascritti di sEV neurali sequenziati utilizzando il sequenziamento a lettura lunga sono di lunghezza completa. Le analisi dei motivi delle isoforme arricchite di sEV hanno chiarito le proteine di legame al RNA che potrebbero essere associate al caricamento di sEV. Collettivamente, questi risultati mostrano che l’mRNA nei sEVs cerebrali è intatto, confezionato selettivamente e alterato nella malattia.
Fonte: Cell Rep. 2024
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38578831/
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