L’artrite settica dell’articolazione temporo-mandibolare (SATMJ, septic arthritis of the temporomandibular joint) è un’infiammazione che causa un significativo deterioramento funzionale nell’area interessata. Si verifica a seguito di infezioni da parte di agenti microbici, come Staphylococcus spp., Neisseria gonorrhoeae, Haemophilus influenzae e Streptococcus spp., presenti soprattutto nei pazienti con una storia di infezioni odontogene e alle vie respiratorie superiori, o a seguito di interventi o traumi.
Riguardo questa emergenza medica, poco affrontata in letteratura per la sua rarità, è stata pubblicata nel 2021 su“Journal of Oral and Maxillofacial Surgery” la revisione sistematica di quattro ricercatori del “Department of Otolaryngology – Head and Neck Surgery, del “Rutgers New Jersey Medical School”, sito a Newark (NJ).
L’obiettivo dello studio è stato quello di raccogliere le evidenze disponibili riguardo le caratteristiche della malattia, la storia dei pazienti, l’efficacia dei trattamenti disponibili e le possibili complicazioni e i risultati clinici a lungo termine.
Dall’analisi dei database “Pubmed”, “Embase” e “Cochrane Library”, di tutti gli articoli riguardanti il tema, gli studiosi ne hanno selezionato 38 che rispettavano i criteri di inclusione.
In tutto, si sono verificati 93 casi con una età media di 35,7 anni (0,1-85).
I sintomi comuni sono dolore nella zona temporo-mandibolare/preauricolare (n = 84, 90.3%), trisma (n = 73, 78.5%), gonfiore facciale/preauricolare (n = 68, 73.1%). La maggior parte dei pazienti non hanno sintomi sistemici (n = 80, 86.1%).
Per quanto riguarda il grado di apertura della bocca, in media è di 13.1 mm (5 a 35).
La diagnosi è stata effettuata con tecniche di imaging, che comprendono: radiografia (n = 48, 51.6%), tomografia computerizzata (CT scan, computed tomography scan (n = 35, 37.6%), risonanza magnetica (MRI, Magnetic Resonance Imaging)(n = 25, 26.9%), e ultrasuoni (n = 3, 3.2%).
Il batterio Staphylococcus aureusè stato il principale agente batterico che ha causato l’SATMJ (n= 19, 20.4%).
Al 98,9% dei pazienti (N=92) sono stati somministrati antibiotici e 85 sono stati sottoposti a chirurgia, 15 dei quali hanno avuto bisogno di ulteriori interventi.
La gran parte dei risultati a lungo termine sono risultati favorevoli e solo il 30,6% (26 su 85) dei pazienti hanno avuto conseguenze postume, documentate da follow-up.
In conclusione, bisognerebbe sospettare la SATMJ in presenza di trisma, dolore alla mascella e alla mandibola e gonfiore auricolare. Una rapida diagnosi e un’ampia gamma di antibiotici sono essenziali per il paziente e nei casi più gravi, la chirurgia può salvare la vita.
In futuro occorrerà realizzare ulteriori studi con una popolazione più ampia per determinare l’efficacia delle modalità diagnostiche e accertare i benefici degli interventi chirurgici.