Associazione tra avversità infantili e modelli epigenetici

In un nuovo studio pubblicato dalla rivista The Lancet Child & Adolescent Health, i ricercatori del Massachusetts General Hospital (MGH) dimostrano come i tempi di esposizione alle avversità nella prima infanzia influenzino i modelli epigenetici nell’adolescenza. Lo stesso team aveva precedentemente dimostrato che l’esposizione alle avversità tra i 3 e i 5 anni ha un effetto significativo sull’epigenoma dei bambini all’età di 7 anni, alterando i processi biologici che possono essere collegati a esiti deleteri per la salute a lungo termine.

I ricercatori hanno studiato i cambiamenti nei meccanismi epigenetici, in particolare la metilazione del Dna (DNAm), nei bambini arruolati nell’Avon Longitudinal Study of Parents and Children, una coorte prospettica del Regno Unito comprendente 13.988 bambini che sono stati seguiti da prima della nascita fino prima età adulta. Lo studio unico ha raccolto molteplici misure delle avversità infantili e dei profili epigenetici nella vita dei partecipanti. Gli scienziati hanno analizzato il DNAm in tre punti temporali – alla nascita dal sangue del cordone ombelicale e all’età di 7 e 15 anni dal sangue – e hanno studiato i tempi di esposizione a sette tipi di avversità, tra cui abbandono, diversi tipi di abuso, povertà e disfunzione familiare. Hanno così scoperto che i bambini esposti alle avversità di età compresa tra 3 e 5 anni presentavano le maggiori differenze nei livelli di DNAm all’età di 15 anni rispetto agli adolescenti che non avevano sperimentato avversità infantili. In particolare, le esposizioni a famiglie con un solo adulto (famiglie con un solo genitore) erano collegate a più cambiamenti nel DNAm nell’adolescenza rispetto ad altri tipi di avversità infantili, come la depressione materna, le difficoltà finanziarie o l’abuso. Hanno anche scoperto che i modelli DNAm precedentemente identificati nei bambini esposti alle avversità non persistevano nell’adolescenza. E all’età di 15 anni, emergevano cambiamenti epigenetici non presenti prima nello sviluppo. Questi risultati possono spiegare perché ci sono manifestazioni di malattia sia immediate che latenti tra le persone con storie di avversità infantili.

Secondo gli autori, se replicati, questi modelli epigenetici potrebbero avere importanti implicazioni cliniche per la previsione precoce del rischio, la prognosi della malattia, le risposte alla terapia e i tempi critici per gli interventi per tamponare gli effetti deleteri delle avversità infantili.

Fonte: Lancet Child Adolesc Health. 2023

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37327798/

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