Tumori. Stabili i numeri del cancro in Italia, nel 2024 stimati 390.100 nuovi casi
Buone notizie sul fronte del cancro, nel 2024 le diagnosi sono stabili rispetto al biennio precedente e il […]
Un team di ricercatori del Wyss Institute di Harvard e dell’Harvard SEAS, guidato da David Mooney, ha progettato un modello di idrogel che imita i tessuti, dimostrando che quelli più elastici inducono le cellule T a diventare simili a quelle effettrici, con un forte potenziale di uccidere il tumore, mentre tessuti più viscosi le inducono a diventare cellule T simili a quelle di memoria. I risultati della ricerca sono stati pubblicati da Nature Biomedical Engineering e potrebbero aiutare a far progredire le terapie CAR-T con cellule adattative, producendo popolazioni di cellule T specifiche del paziente in vitro che siano più efficaci quando vengono reinfuse.
Secondo i ricercatori, i modelli di resistenza meccanica che le cellule incontrano potrebbero aiutare a farle funzionare al meglio. Le caratteristiche dei tessuti, per esempio ossa, muscoli, organi interni o sangue, possono variare notevolmente e i tessuti patologici, come quelli tumorali o fibrotici, sono significativamente diversi, a livello meccanico, rispetto ai tessuti sani.
Il team ha sviluppato un nuovo biomateriale come approccio per studiare l’effetto della meccanica dei tessuti sullo stato delle cellule T. I ricercatori hanno progettato un modello tridimensionale della matrice extracellulare prodotta dalle cellule responsabili di rigidità e viscoelasticità dei tessuti e sono stati in grado di regolare entrambi i parametri in modo indipendente. Questo ha permesso loro, inoltre, di dimostrare un impatto distinto della viscoelasticità dei tessuti sullo sviluppo e sulla funzione delle cellule T in vitro e in vivo e di identificare il percorso molecolare che porta a questo fenomeno.
Fonte: Nature Biomedical Engineering (2023)
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37365267/
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