Correlazioni biologiche ed epidemiologiche tra malattie cardiovascolari e nefrolitiasi

Diverse ricerche hanno rilevato che le persone afflitte da calcoli renali (KSF) sono a maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari (CVD). I meccanismi sottostanti sono poco conosciuti e molti medici non sono consapevoli di questa connessione. Un’equipe di ricercatori ha svolto una revisione con lo scopo di analizzare le evidenze che depongono per una correlazione epidemiologica e biologica tra nefrolitiasi e CVD. È stata effettuata un’esplorazione approfondita della letteratura e, alla fine, sono stati selezionati 669 articoli di natura epidemiologica, poi ridotti a 15, per un totale di 4.259.869 partecipanti, 230.720 dei quali portatori di calcoli renali. La nefrolitiasi è stata associata a un rischio più elevato del 25% di malattia coronarica (CAD) (intervallo di confidenza al 95% (CI): 15, 35%), a un rischio più alto del 17% di ictus/attacchi ischemici transitori (TIA) (CI: 10, 25%) e a una probabilità maggiore del 39% di arteriopatie (AD) (CI: 17,65%).

 È stata riscontrata una significativa eterogeneità tra gli studi e i KSF di genere femminile presentano un pericolo più significativo di incorrere in ictus (rapporto = 1,10) e nella CAD (1,20). Sotto l’aspetto biologico, la ricerca in letteratura ha permesso di estrapolare 125 pubblicazioni poi ridotte a 14. Gli esperti hanno discusso i potenziali meccanismi che legano la calcolosi renale alle malattie cardiovascolari tra i quali la calcificazione intimale/mediale dei vasi, lo stress ossidativo tramite osteopontina (OPN), il danno indotto dal colesterolo e la disfunzione endoteliale.

Gli Autori concludono che esiste un’associazione significativa tra KSF e CVD che depone a favore dell’ipotesi che la nefrolitiasi sia in effetti una malattia sistemica mediata dal calcio.

Fonte: Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2024

https://www.nmcd-journal.com/article/S0939-4753(23)00369-1/fulltext

Contenuti simili

I più visti