Coxartrosi: i risultati dell’artroplastica totale dell’anca

Un recente studio pubblicato nel 2023 su European journal of orthopaedic surgery & traumatology ha messo in evidenza che l’artrosi dell’anca in rapida progressione (RPOH) può comportare una significativa morbilità pre-operatoria e che l’artoplastica totale dell’anca (THA), l’unica opzione terapeutica disponibile, può provocare una maggiore perdita di sangue, un prolungamento del tempo operativo e una maggiore complessità della procedura.

Gli autori della ricerca, un gruppo di esperti con sede in Grand Bretagna, ha effettuato una revisione sistematica con lo scopo di valutare gli esiti di questa pratica nei pazienti affetti dalla patologia articolare. Sono stati inclusi 8 studi che riportavano i risultati dell’operazione di 270 pazienti, di età media pari a 71 anni. Dall’analisi è emerso che 6 degli 8 studi riportavano la necessità di dispositivi e procedure ricostruttive aggiuntive, come ad esempio: l’uso di un aumento del tetto acetabolare, di dispositivi di rinforzo acetabolare e di componenti acetabolari di revisione. Due studi registravano una maggiore perdita di sangue nei pazienti con RPOH rispetto a quelli senza RPOH (rispettivamente 945 ml vs 578 ml e 473,9 g vs 353,9 g).

In conclusione, la RPOH può comportare una significativa morbilità pre-operatoria. Inoltre, la THA per la coxartrosi a rapido decorso può causare nei pazienti una maggiore perdita di sangue, un prolungamento del tempo operativo e una maggiore complessità della procedura, tutti fattori che comportano un aumento dei costi. Data la scarsità di dati sugli esiti a lungo termine, in futuro sarà necessario effettuare delle ricerche più approfondite.

 Fonte: European journal of orthopaedic surgery & traumatology : orthopedie traumatologie

https://link.springer.com/article/10.1007/s00590-022-03396-8

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